sabato 30 aprile 2011

ORTI E MAGIE

Stanno negli orti profumati di sole

a gracchiare i rospi le rane, e lucertole

sui sassi pigri e bruciati scottanti

dal caldo di sempre

ormai senza ombre

senza ristori di sorta ....


Speranze andate consunte,

fra l'inedia e l'abbandono

di sempre ...

fra inutili attese e ansie

finite rinchiuse

a riccio nei cuori.


Timide chiocciole del tempo ...

respirano

quasi a fatica

attendono fra molti motivi ...

un fruscio di timida pioggia

che cade,


 e scopre senza volerlo,

che smuove pezzi di vita nell'orto,


e vanno al riparo per non

farsi sorprendere del tutto

 dalle cose mondo


e scruta

da un 'angolo quasi sicuro ...

il riccio... l' amantide ... il rospo,

ed il grillo che ha

smesso di farsi cantare.


Il geco nascosto fra i rami

la migliavacca sta attenta,

la rana fa la guardia a i girini.


Nel casale coi topi nel grano



mentre il sole riprende

a sdraiarsi sulle tampe

... di terra bruciata.

venerdì 29 aprile 2011

CAMPI ...

E  LUI ... è lontano scompare davanti

alla fame ... l'ingiustizia...

abbandona ogni cosa

e si dirada davanti alla rabbia di donne

che strigono al petto

le vecchie carcasse

dei figli colombe ignare

della loro fine

del loro olocausto.

Ed è tanta ... profonda

la mia amarezza

che annego fra lacrme

e sangue gettate

seminate nei campi d'accoglienza

simili di più ai campi della vergogna

della morte e dello steminio

dell'uomo sull'uomo.


Dove se pure non fumano i camini

l'odore la puzza di morte

è la stessa

l'indifferenza è la stessa ...

i morti sono uguali

 e son tornati più scarnificati

che mai persino le anime vaganti 

di Levi di Tzevi, di Davide

e Giuda a gridare lo scempio

che han fatto dei servi,

le donne i bambini e i vecchi saggi

 andati a fare concime in terre sterili

dove ogni fiore ha paura

di dare i suoi frutti.



Ma Lui è lontano un puntino infondo

ad una notte che dura,

da quando la ragione

s'è perduta con la pietà, con

il cuore ucciso

dai sassi dell'ignoranza,

lanciati  dalle bestie del potere.



La bestia non dorme mai.


E questo sole dopo il tramonto si scorda

di far rinascere il giorno

perchè Lui ha trovato

casa nel cuore dei potenti

e li difende

per  non essere sfrattato

giovedì 28 aprile 2011

L'INFERNO

E' l'inedia,

l'abbandono,

l'indifferenza.


In questo posto il sole,

 il profumo dei fiori

gli sguardi sereni dei bimbi

non hanno libero accesso.


Restano fuori ai cancelli


è vietato ... un sorriso, la gioia,

e i rami di questi giardini

vengon cullati ... da chi?


Non è vento,

non è urlo

è solo un silenzio ...


un lungo respiro d'aiuto,

che  non trova ristoro ...


     ...e continua.


Serpeggiano strani pensieri,



incubi  sempre viventi.


Senza un sogno

un sonno ... un riposo.


Tutto è un 'immane abbandono.


Spazi ricolmi di acque fetide

... senza speranza

non toglie la sete ...

ma uccide .


E sulle pareti divelte

le anime offese e silenti

vittime del loro dolore,

della sofferenza,

 del loro stesso odio,

delle loro delusioni ...

forse delle passioni.


Suicidi ... si  ma uccisi

dagli  scempi del mondo,

dai figli  infetti di fame,

dalle notti delle infami ingiustizie

dai morti uccisi

dalla eterna ignoranza

dal vuoto immenso.


Un uomo non si lascia mai solo

           se pure produce

l' ignavia  la sua intolleranza.



L'inferno è in un angolo

nico  nell'animo più grande

dell'intero universo,

dove coltiva con eterna amarezza

la sua solitudine assurda

coperta da orgoglio consunto.


Il vero maligno dell'uomo ...

Il diavolo vero

di tutto il male del mondo....


E 'il terrore di non potercela fare a riempire

le bocche e le menti

di chi metti al mondo

una notte ...

pensando di fare all'amore

e l'amore diventa disfatta ...

            dolore

delusione dell' Io

e si risolve in un  modo soltanto,

nel modo più antico del mondo


FARLA FINITA PER SEMPRE

SEI UN PESO TI DEVI LEVARE !


Appesi e abbandonati,

negli spazi divisi dal tempo

ruote di carri e carrozze

di principi illusi e delusi

vesti di donne divelte sedotte

inchiodate ai muri del mondo.


Serve violate e tradite regine

di vecchi castelli in rovina.


               SUICIDI ...

ma  per troppo  amore.


Convinti che senza un 'amore...

Un pensiero fisso del cuore

è meglio farla finita.


Dopo una lunga inutile attesa,

         ha deciso che...

       Tanto è l'amore

             che sente.

Ma nessuno mai coglie

che é meglio tenersi il dolore


         Che forse è vita ... chissà


Ma vengon puniti da  Dio

che senza pudore punisce chi muore

             d'amore ...

           e si uccide

Ed anche di là si viene gettati nel fango,

a coltivare la solitudine amara

di chi cercava l'amore ed invece

          è morto da solo ...

E neppure il suo Dio ha pietà.


  Da solo si coltiva l'inferno.


Ma l'inferno cammina in silenzio

e se pure  dovesse " Cantare"

più nessuno saprà mai ascoltare,

          ... il silenzio

       di  chi voleva sognare

venerdì 22 aprile 2011

COME ... QUANDO ... FUORI PIOVE.

Neppure sembra ... primavera

in questi  giorni intrisi di amarezza

grigi riflessi di corpi ...

di mantelline e pensieri.


E l'orizzonte sembra rifaccia

il suo trucco come una donna

disfatta dal tempo.


Le rughe nonostante i gabbiani nel cielo

 sono ripiene di un rimmel

che scende e lascia i suoi segni.


RAGADI SEVERE DEL TEMPO




Si sentono ancora i profumi

di ombrelli impregnati, rossetti

e capelli bagnati di pioggia

di giovani donne pentite

con cappelli che nascondono

gli occhi ...e sorrisi gettati

per caso ...nel mondo.


Odorante di borotalco di bimba

in attesa davanti al solito

bar della vita

che accendono sin dalla luna neonata

le luci d'insegne dei bistrot

che portano sogni a ragazze

che dentro ad hotel a due stelle


vendono sesso piangendo

e fan finta che è fuori che piove.


E raccontano dopo finito...


Quella volta davanti al casale

coi sorrisi ancora d'avorio

Come ... quando ... fuori

non spiove.

sabato 16 aprile 2011

LA RACCOMANDAZIONE

In una fredda notte di dicembre

nel campo di sterminio di Treblinka

un gruppo di nazisti senza cuore

fecero a gara a chi da qualche metro

       colpiva al cuore

una nullità chiamata Jakob.



E vinse Franz che gli tirò una bomba

e come premio una bevuta, insieme.


La vodka quando è freddo gli fa bene

         solo un bicchiere?

Ma si che fa ci siamo divertiti.


Jakob povero e inesperto, se pure

morto ormai da molte ore

lui non sapeva proprio dove andare.

Vagò per molto tempo in mezzo ai cieli

e chiese in giro dov'era il paradiso

ma era magro per giunta mal vestito

e con quel naso poi fuori misura

nessuno gli credeva e gli spiegava

la trada giusta, per trovare il posto.

E fu per caso che si trovò

davanti ad  un cancello assai protetto

c'erano guardie, con cani molto grandi

che proteggeveno  ed erano aggressivi

Venne il portinaio, un tipo assai elegante

volle sapere che ci stava a fare

con timidezza si mise a raccontare.


Sono Jakob , sono polacco,

        figlio di giudeo,

m'hanno ammazzato nel

nel campo di Treblinka, e m'han

trattato come un tiro a segno.


E' stato bravo sai ... m'ha preso

          proprio al cuore.


Ma son tre giorni che giro per il cielo

e ancora io non trovo il posto mio

sai forse dirmi dov'è che devo andare?


Il portinaio lo guarda con sospetto

gli gira intorno per guardarlo bene

e poi gli chiede senza alcun ritegno

i documenti per il paradiso.


Hai qualche carta, un documento scritto

o un biglietto di presentazione?

Magari solo un rigo, una registrazione

che intanto mi dimostri che sei morto,

mi basterebbe una telefonata, hai qualche

numero di persona in alto?

che so un prelato oppure un presidente

che attesti che tu sei persona conosciuta?

Per darti un posto degno in paradiso

per non farti fare il derelitto ...


No non ho nessuno e in tasca non ho niente

m'hanno portato via tutto quanto, il giorno

che man preso ed internato.


Proprio peccato sai non ci voleva

però ... però un mezzo ci sarebbe

per fare un po' più in fretta se no rimani

in giro a prender freddo,

Sai devo pagare spese, e dar regali

a quelli degli uffici, ai magazzini

e poi il soggiorno costa delle rette

insomma qui ci vanno le mazzette!


Ma non ho niente sono un poveraccio

e non ho avuto nessuno, un protettore?

non so chi sia, e in quanto a numeri

ho solo questo stampato sopra il braccio.

Mmmmm ... mi dispiace disse il portinaio

qui non c'è posto te ne devi andare e già

un bel pezzo che noi siamo pieni ...

Prova all'inferno vai a far catasta

con i pezzenti diventati ossa

E .... andare in giro con la bandiera rossa

ora lo sai perché non trovi posto.




'

venerdì 15 aprile 2011

LE MIE RADICI

Ma tu che non parli mai

ascolti e taci ...

        e non rispondi.

Non senti come scorre

       il mio dolore

che sembra un fiume in piena

e qualche volta ha voglia

         di esondare.

Perchè non senti ...

questa mia tempesta

che fischia urla e

    non si da pace

neppure fra  fronde, i rami, e foglie

che vengono trappate

       da un dolore

che strazia e infrage e uccide ...

           il cuore mio.

Ed io vorrei esser foglia secca

              al vento

Per farmi trasportare fra gli ulivi

dove i ricordi sono sempre vivi

dove le foglie degli immensi tronchi

regalano l'argento a tutto il mondo

ed io che sono foglia e argento ...

                  vivo

vorrei posarmi fra le radici sue

          sono radici ...

        son le radici mie

LUCI E VOCI

Come cantava bene quella donna

       che sciorinava

all'ombra di quel sole

      che all'ora

quasi del tramonto

poco per volta ritirava

          i raggi

e li poneva nel cuore

      della terra


Mentre la luna nascosta

      dietro i campi,

stava in attesa per splendere

         nel cielo

in compagnia delle stelle

         al ballo ...

e cominciavano a menar

          le danze

per fare nascere gli amori

         nelle strade

illuminate dai baci delle donne.

mercoledì 13 aprile 2011

CERINA E' LA MIA TERRA

Cerina è pigra

e si distende sin dal primo sole

poi si regala,

ai raggi seduttori

e s'imbianca vestendosi d'amore.


E  sente i fremiti

di un vento ammaliatore

denso dei profumi degli ulivi,

degli oleandri

e il grano in piena estate

che pettinandosi

con le spighe in festa,

mostra ai papaveri

come si fa all'amore.


Com'è ruffiana

Cerina in piena estate

con le sue strade accompagnate a fiori

sembra una donna pronta a fare sesso

e quando è l'ora di suonare al vespro

cantano in coro e sembrano gelosi

i campanili,

e c'è qualcuno che

vuol suonar più forte

come un bambino

per stare in prima fila.


 E poi i fantasmi

di una Cerina  antica

magari ombre, sogni senza pace

e voci, e luci e sguardi,

e poi carezze, e baci,

finiti chissà come in un cassetto

di cui non son padrone

perché il mio tempo

l'ha cancellato tutto.

Ma dentro me rimasto

un grande alone.

LA DISTRAZIONE

Sento la voce di una donna antica

davanti a una callàra piena dacqua

col mestolone che  solitario gira

ma l'acqua bolle senza nulla  dentro.


Il canto è dolce, racconta

di un bambino

che cerca della mamma

e  la non trova.


Del carrettiere  sciocco e sprovveduto

che poi finisce proprio in bocca al lupo.


Di una ragazza sedotta e dopo uccisa

finita in fondo al fiume con  un sasso.


La vecchia antica in fondo si commuove

per tutte queste storie di paese.


Sono le cose che fan parlar la gente.


Mentre la in tavola non si prepara niente

poi ci si siede e ci si guarda in faccia.

martedì 12 aprile 2011

QUARTO DI LUNA

Sta sopra i tegoli vecchi

di una casa ,

 se pure diroccata

 mostra  il suo orgoglio

dalle finestre con le persiane

rotte ...  si sente abbandonata.

Un vecchio gatto che miagola

alla luna, tentando di carpirne

i suoi segreti.

Ma lei è discreta e se ne mostra un quarto

nasconde le sue grazie  a tutto il mondo

come una donna se pure innamorata

si cela un fascino che non vuol svelare

e l'accompagna il vento della sera

ed il latrato di un cane abbandonato

il fresco andare d'un ruscello antico

ed una voce che intona litanie per  far sognare

un bimbo che non dorme,

perchè ha paura di non svergliarsi più

domenica 10 aprile 2011

IL GALLO.

Ma  come nasce lento

il sole stamattina

e stende pigramente

le sue mani

sulla collina,

che ai primi raggi

se ne sonnecchia ancora.

Persino il gallo orgoglioso

e stanco non sente più la voglia

di cantare, ed i colori del piumaggio suo

stanno perdendo quell'intensità

che han  fatto il giorno

in ogni tempo, persino ad ogni età.

giovedì 7 aprile 2011

IL VECCHIO ALLA BAMBINA

Passano gli anni ...

le primavere sempre profumate

di amori e fiori, e sogni mai svaniti

magici pensieri,

forse di ieri ...

magari di domani.

Le primavere ...

Sono pesanti,

macigni enormi

che nessuno vede,

ma sento ... certo che li sento.

Le primavere diventano le sere

che lentamente figliano mattine

ma son mattine ...

che non fanno giorno.

E le tue mani leggere come  fiocchi di cotone

 tengono al caldo le mie mani fredde

e il cuore che si scioglie

come la neve

a dolce primavera ...

Quando soltanto mi chiedi di volare.

Vorrei rincorrerti

io non ce la faccio,

ma  ti seguo

con i miei pensieri,

la volontà arriva solo al cuore,

e poi si ferma .

Con i miei occhi

non ti lascio andare,

proteggo i tuoi

sorrisi dal dolore, dalle delusioni

da quegli inciampi che posson farti male.

E poi ti spiego che ogni fiore vive

se non  lo stacchi mai dalla sua terra.

Darà profumo sino a quando il mondo

avrà un sorriso dolce come un  fiore

e ci sarà un giorno come tanti

che di spiccare il volo sarà ora

ma per adesso stammi accanto AURORA

domenica 3 aprile 2011

COLORI E PENNELI

E non filtrava il sole la in soffitta

le ragnatele sì eran fatto il letto

ad ogni angolo un posto

      per dormire.


S'abbandonavano senza mai

stancarsi e insieme al vento

     facevan l'altalena.


E nella stanza profumi  di colori

dimenticati sulla tavolozza

odore d'acqua ragia e poi  di lino

l'olio che serve a dare un senso

                 a loro.


Gatti randagi sopra l'abbaino

ed i pennelli che stanno in dolce

                attesa.

Aspettano in silenzio

che il pittore, torni a soffrire

      davanti ad una tela.


       Ma sono grigie

le tele abbandonate

aspettano silenti

la apppogiate

in un angolino contro il muro

... e si vergognano

riempite come sono

di polvere  ricordi, e delusioni,

pensando a quello

      che sarebbe stato se

 qualcun altro  le avesse pitturate

venerdì 1 aprile 2011

MA NON FINISCE IL MONDO

In questi campi dove cantava il vento

       e pettinava il grano,

papaveri rossi davano speranze.


Ed orgogliosi stormi andavano

una volta verso il sole.

Senza timori con canti  e balli

     dedicati al cielo.

Ed i ciliegi fiorivano all'amore,

ed i germogli si davano al futuro.


Poi venne il buio, poiché l'uomo

       fu dimenticato

     mentre moriva

dal fuoco d' Hiroshima,

ucciso dal suo mare e dalla terra

           che svegliata

     dal suo stesso sonno

decise di cambiare posizione poiché

dormiva con la pancia in aria

ormai da troppo tempo.


L'ha fatto per sgranchirsi.


E mentre l'altro definito un uomo,

come se fosse gramigna sulla terra

ha seminato morte con le bombe

ha reso sterile la sua propria madre

donando fame sete a tutti i  figli

e si è arricchito a danno dei perdenti

         che mangiano terra

         e bevono sudore

 muoiono di fame anche nei posti

        dediti allo spreco.


L'uomo è  fantasma si perde senza meta

            si cerca sempre

          non si ritrova mai.

Preso in berlina dai potenti infami



In questo mondo preso d'agonia

pochi spiragli ed ingordigia tanta

e proprio quelli che

l'han ridotto  in coma

senza pudore  senza alcun timore

vanno dicendo a tutti quanti in coro ...

e poi facendo un grande girotondo

che si è vero  abbiamo fatto questo

...ma non ... FINISCE IL MONDO

E intanto  l'uomo si sta cercando ancora.

Sarà anche vero che non finisce il mondo

       MA SENZA IL SERVO ...

      TU    NON DIVENTI RICCO

           E NON SEI CERTO

    DI RIMANERNE FUORI