Stanno negli orti profumati di sole
a gracchiare i rospi le rane, e lucertole
sui sassi pigri e bruciati scottanti
dal caldo di sempre
ormai senza ombre
senza ristori di sorta ....
Speranze andate consunte,
fra l'inedia e l'abbandono
di sempre ...
fra inutili attese e ansie
finite rinchiuse
a riccio nei cuori.
Timide chiocciole del tempo ...
respirano
quasi a fatica
attendono fra molti motivi ...
un fruscio di timida pioggia
che cade,
e scopre senza volerlo,
che smuove pezzi di vita nell'orto,
e vanno al riparo per non
farsi sorprendere del tutto
dalle cose mondo
e scruta
da un 'angolo quasi sicuro ...
il riccio... l' amantide ... il rospo,
ed il grillo che ha
smesso di farsi cantare.
Il geco nascosto fra i rami
la migliavacca sta attenta,
la rana fa la guardia a i girini.
Nel casale coi topi nel grano
mentre il sole riprende
a sdraiarsi sulle tampe
... di terra bruciata.
sabato 30 aprile 2011
venerdì 29 aprile 2011
CAMPI ...
E LUI ... è lontano scompare davanti
alla fame ... l'ingiustizia...
abbandona ogni cosa
e si dirada davanti alla rabbia di donne
che strigono al petto
le vecchie carcasse
dei figli colombe ignare
della loro fine
del loro olocausto.
Ed è tanta ... profonda
la mia amarezza
che annego fra lacrme
e sangue gettate
seminate nei campi d'accoglienza
simili di più ai campi della vergogna
della morte e dello steminio
dell'uomo sull'uomo.
Dove se pure non fumano i camini
l'odore la puzza di morte
è la stessa
l'indifferenza è la stessa ...
i morti sono uguali
e son tornati più scarnificati
che mai persino le anime vaganti
di Levi di Tzevi, di Davide
e Giuda a gridare lo scempio
che han fatto dei servi,
le donne i bambini e i vecchi saggi
andati a fare concime in terre sterili
dove ogni fiore ha paura
di dare i suoi frutti.
Ma Lui è lontano un puntino infondo
ad una notte che dura,
da quando la ragione
s'è perduta con la pietà, con
il cuore ucciso
dai sassi dell'ignoranza,
lanciati dalle bestie del potere.
La bestia non dorme mai.
E questo sole dopo il tramonto si scorda
di far rinascere il giorno
perchè Lui ha trovato
casa nel cuore dei potenti
e li difende
per non essere sfrattato
alla fame ... l'ingiustizia...
abbandona ogni cosa
e si dirada davanti alla rabbia di donne
che strigono al petto
le vecchie carcasse
dei figli colombe ignare
della loro fine
del loro olocausto.
Ed è tanta ... profonda
la mia amarezza
che annego fra lacrme
e sangue gettate
seminate nei campi d'accoglienza
simili di più ai campi della vergogna
della morte e dello steminio
dell'uomo sull'uomo.
Dove se pure non fumano i camini
l'odore la puzza di morte
è la stessa
l'indifferenza è la stessa ...
i morti sono uguali
e son tornati più scarnificati
che mai persino le anime vaganti
di Levi di Tzevi, di Davide
e Giuda a gridare lo scempio
che han fatto dei servi,
le donne i bambini e i vecchi saggi
andati a fare concime in terre sterili
dove ogni fiore ha paura
di dare i suoi frutti.
Ma Lui è lontano un puntino infondo
ad una notte che dura,
da quando la ragione
s'è perduta con la pietà, con
il cuore ucciso
dai sassi dell'ignoranza,
lanciati dalle bestie del potere.
La bestia non dorme mai.
E questo sole dopo il tramonto si scorda
di far rinascere il giorno
perchè Lui ha trovato
casa nel cuore dei potenti
e li difende
per non essere sfrattato
giovedì 28 aprile 2011
L'INFERNO
E' l'inedia,
l'abbandono,
l'indifferenza.
In questo posto il sole,
il profumo dei fiori
gli sguardi sereni dei bimbi
non hanno libero accesso.
Restano fuori ai cancelli
è vietato ... un sorriso, la gioia,
e i rami di questi giardini
vengon cullati ... da chi?
Non è vento,
non è urlo
è solo un silenzio ...
un lungo respiro d'aiuto,
che non trova ristoro ...
...e continua.
Serpeggiano strani pensieri,
incubi sempre viventi.
Senza un sogno
un sonno ... un riposo.
Tutto è un 'immane abbandono.
Spazi ricolmi di acque fetide
... senza speranza
non toglie la sete ...
ma uccide .
E sulle pareti divelte
le anime offese e silenti
vittime del loro dolore,
della sofferenza,
del loro stesso odio,
delle loro delusioni ...
forse delle passioni.
Suicidi ... si ma uccisi
dagli scempi del mondo,
dai figli infetti di fame,
dalle notti delle infami ingiustizie
dai morti uccisi
dalla eterna ignoranza
dal vuoto immenso.
Un uomo non si lascia mai solo
se pure produce
l' ignavia la sua intolleranza.
L'inferno è in un angolo
nico nell'animo più grande
dell'intero universo,
dove coltiva con eterna amarezza
la sua solitudine assurda
coperta da orgoglio consunto.
Il vero maligno dell'uomo ...
Il diavolo vero
di tutto il male del mondo....
E 'il terrore di non potercela fare a riempire
le bocche e le menti
di chi metti al mondo
una notte ...
pensando di fare all'amore
e l'amore diventa disfatta ...
dolore
delusione dell' Io
e si risolve in un modo soltanto,
nel modo più antico del mondo
FARLA FINITA PER SEMPRE
SEI UN PESO TI DEVI LEVARE !
Appesi e abbandonati,
negli spazi divisi dal tempo
ruote di carri e carrozze
di principi illusi e delusi
vesti di donne divelte sedotte
inchiodate ai muri del mondo.
Serve violate e tradite regine
di vecchi castelli in rovina.
SUICIDI ...
ma per troppo amore.
Convinti che senza un 'amore...
Un pensiero fisso del cuore
è meglio farla finita.
Dopo una lunga inutile attesa,
ha deciso che...
Tanto è l'amore
che sente.
Ma nessuno mai coglie
che é meglio tenersi il dolore
Che forse è vita ... chissà
Ma vengon puniti da Dio
che senza pudore punisce chi muore
d'amore ...
e si uccide
Ed anche di là si viene gettati nel fango,
a coltivare la solitudine amara
di chi cercava l'amore ed invece
è morto da solo ...
E neppure il suo Dio ha pietà.
Da solo si coltiva l'inferno.
Ma l'inferno cammina in silenzio
e se pure dovesse " Cantare"
più nessuno saprà mai ascoltare,
... il silenzio
di chi voleva sognare
l'abbandono,
l'indifferenza.
In questo posto il sole,
il profumo dei fiori
gli sguardi sereni dei bimbi
non hanno libero accesso.
Restano fuori ai cancelli
è vietato ... un sorriso, la gioia,
e i rami di questi giardini
vengon cullati ... da chi?
Non è vento,
non è urlo
è solo un silenzio ...
un lungo respiro d'aiuto,
che non trova ristoro ...
...e continua.
Serpeggiano strani pensieri,
incubi sempre viventi.
Senza un sogno
un sonno ... un riposo.
Tutto è un 'immane abbandono.
Spazi ricolmi di acque fetide
... senza speranza
non toglie la sete ...
ma uccide .
E sulle pareti divelte
le anime offese e silenti
vittime del loro dolore,
della sofferenza,
del loro stesso odio,
delle loro delusioni ...
forse delle passioni.
Suicidi ... si ma uccisi
dagli scempi del mondo,
dai figli infetti di fame,
dalle notti delle infami ingiustizie
dai morti uccisi
dalla eterna ignoranza
dal vuoto immenso.
Un uomo non si lascia mai solo
se pure produce
l' ignavia la sua intolleranza.
L'inferno è in un angolo
nico nell'animo più grande
dell'intero universo,
dove coltiva con eterna amarezza
la sua solitudine assurda
coperta da orgoglio consunto.
Il vero maligno dell'uomo ...
Il diavolo vero
di tutto il male del mondo....
E 'il terrore di non potercela fare a riempire
le bocche e le menti
di chi metti al mondo
una notte ...
pensando di fare all'amore
e l'amore diventa disfatta ...
dolore
delusione dell' Io
e si risolve in un modo soltanto,
nel modo più antico del mondo
FARLA FINITA PER SEMPRE
SEI UN PESO TI DEVI LEVARE !
Appesi e abbandonati,
negli spazi divisi dal tempo
ruote di carri e carrozze
di principi illusi e delusi
vesti di donne divelte sedotte
inchiodate ai muri del mondo.
Serve violate e tradite regine
di vecchi castelli in rovina.
SUICIDI ...
ma per troppo amore.
Convinti che senza un 'amore...
Un pensiero fisso del cuore
è meglio farla finita.
Dopo una lunga inutile attesa,
ha deciso che...
Tanto è l'amore
che sente.
Ma nessuno mai coglie
che é meglio tenersi il dolore
Che forse è vita ... chissà
Ma vengon puniti da Dio
che senza pudore punisce chi muore
d'amore ...
e si uccide
Ed anche di là si viene gettati nel fango,
a coltivare la solitudine amara
di chi cercava l'amore ed invece
è morto da solo ...
E neppure il suo Dio ha pietà.
Da solo si coltiva l'inferno.
Ma l'inferno cammina in silenzio
e se pure dovesse " Cantare"
più nessuno saprà mai ascoltare,
... il silenzio
di chi voleva sognare
venerdì 22 aprile 2011
COME ... QUANDO ... FUORI PIOVE.
Neppure sembra ... primavera
in questi giorni intrisi di amarezza
grigi riflessi di corpi ...
di mantelline e pensieri.
E l'orizzonte sembra rifaccia
il suo trucco come una donna
disfatta dal tempo.
Le rughe nonostante i gabbiani nel cielo
sono ripiene di un rimmel
che scende e lascia i suoi segni.
RAGADI SEVERE DEL TEMPO
Si sentono ancora i profumi
di ombrelli impregnati, rossetti
e capelli bagnati di pioggia
di giovani donne pentite
con cappelli che nascondono
gli occhi ...e sorrisi gettati
per caso ...nel mondo.
Odorante di borotalco di bimba
in attesa davanti al solito
bar della vita
che accendono sin dalla luna neonata
le luci d'insegne dei bistrot
che portano sogni a ragazze
che dentro ad hotel a due stelle
vendono sesso piangendo
e fan finta che è fuori che piove.
E raccontano dopo finito...
Quella volta davanti al casale
coi sorrisi ancora d'avorio
Come ... quando ... fuori
non spiove.
in questi giorni intrisi di amarezza
grigi riflessi di corpi ...
di mantelline e pensieri.
E l'orizzonte sembra rifaccia
il suo trucco come una donna
disfatta dal tempo.
Le rughe nonostante i gabbiani nel cielo
sono ripiene di un rimmel
che scende e lascia i suoi segni.
RAGADI SEVERE DEL TEMPO
Si sentono ancora i profumi
di ombrelli impregnati, rossetti
e capelli bagnati di pioggia
di giovani donne pentite
con cappelli che nascondono
gli occhi ...e sorrisi gettati
per caso ...nel mondo.
Odorante di borotalco di bimba
in attesa davanti al solito
bar della vita
che accendono sin dalla luna neonata
le luci d'insegne dei bistrot
che portano sogni a ragazze
che dentro ad hotel a due stelle
vendono sesso piangendo
e fan finta che è fuori che piove.
E raccontano dopo finito...
Quella volta davanti al casale
coi sorrisi ancora d'avorio
Come ... quando ... fuori
non spiove.
sabato 16 aprile 2011
LA RACCOMANDAZIONE
In una fredda notte di dicembre
nel campo di sterminio di Treblinka
un gruppo di nazisti senza cuore
fecero a gara a chi da qualche metro
colpiva al cuore
una nullità chiamata Jakob.
E vinse Franz che gli tirò una bomba
e come premio una bevuta, insieme.
La vodka quando è freddo gli fa bene
solo un bicchiere?
Ma si che fa ci siamo divertiti.
Jakob povero e inesperto, se pure
morto ormai da molte ore
lui non sapeva proprio dove andare.
Vagò per molto tempo in mezzo ai cieli
e chiese in giro dov'era il paradiso
ma era magro per giunta mal vestito
e con quel naso poi fuori misura
nessuno gli credeva e gli spiegava
la trada giusta, per trovare il posto.
E fu per caso che si trovò
davanti ad un cancello assai protetto
c'erano guardie, con cani molto grandi
che proteggeveno ed erano aggressivi
Venne il portinaio, un tipo assai elegante
volle sapere che ci stava a fare
con timidezza si mise a raccontare.
Sono Jakob , sono polacco,
figlio di giudeo,
m'hanno ammazzato nel
nel campo di Treblinka, e m'han
trattato come un tiro a segno.
E' stato bravo sai ... m'ha preso
proprio al cuore.
Ma son tre giorni che giro per il cielo
e ancora io non trovo il posto mio
sai forse dirmi dov'è che devo andare?
Il portinaio lo guarda con sospetto
gli gira intorno per guardarlo bene
e poi gli chiede senza alcun ritegno
i documenti per il paradiso.
Hai qualche carta, un documento scritto
o un biglietto di presentazione?
Magari solo un rigo, una registrazione
che intanto mi dimostri che sei morto,
mi basterebbe una telefonata, hai qualche
numero di persona in alto?
che so un prelato oppure un presidente
che attesti che tu sei persona conosciuta?
Per darti un posto degno in paradiso
per non farti fare il derelitto ...
No non ho nessuno e in tasca non ho niente
m'hanno portato via tutto quanto, il giorno
che man preso ed internato.
Proprio peccato sai non ci voleva
però ... però un mezzo ci sarebbe
per fare un po' più in fretta se no rimani
in giro a prender freddo,
Sai devo pagare spese, e dar regali
a quelli degli uffici, ai magazzini
e poi il soggiorno costa delle rette
insomma qui ci vanno le mazzette!
Ma non ho niente sono un poveraccio
e non ho avuto nessuno, un protettore?
non so chi sia, e in quanto a numeri
ho solo questo stampato sopra il braccio.
Mmmmm ... mi dispiace disse il portinaio
qui non c'è posto te ne devi andare e già
un bel pezzo che noi siamo pieni ...
Prova all'inferno vai a far catasta
con i pezzenti diventati ossa
E .... andare in giro con la bandiera rossa
ora lo sai perché non trovi posto.
'
nel campo di sterminio di Treblinka
un gruppo di nazisti senza cuore
fecero a gara a chi da qualche metro
colpiva al cuore
una nullità chiamata Jakob.
E vinse Franz che gli tirò una bomba
e come premio una bevuta, insieme.
La vodka quando è freddo gli fa bene
solo un bicchiere?
Ma si che fa ci siamo divertiti.
Jakob povero e inesperto, se pure
morto ormai da molte ore
lui non sapeva proprio dove andare.
Vagò per molto tempo in mezzo ai cieli
e chiese in giro dov'era il paradiso
ma era magro per giunta mal vestito
e con quel naso poi fuori misura
nessuno gli credeva e gli spiegava
la trada giusta, per trovare il posto.
E fu per caso che si trovò
davanti ad un cancello assai protetto
c'erano guardie, con cani molto grandi
che proteggeveno ed erano aggressivi
Venne il portinaio, un tipo assai elegante
volle sapere che ci stava a fare
con timidezza si mise a raccontare.
Sono Jakob , sono polacco,
figlio di giudeo,
m'hanno ammazzato nel
nel campo di Treblinka, e m'han
trattato come un tiro a segno.
E' stato bravo sai ... m'ha preso
proprio al cuore.
Ma son tre giorni che giro per il cielo
e ancora io non trovo il posto mio
sai forse dirmi dov'è che devo andare?
Il portinaio lo guarda con sospetto
gli gira intorno per guardarlo bene
e poi gli chiede senza alcun ritegno
i documenti per il paradiso.
Hai qualche carta, un documento scritto
o un biglietto di presentazione?
Magari solo un rigo, una registrazione
che intanto mi dimostri che sei morto,
mi basterebbe una telefonata, hai qualche
numero di persona in alto?
che so un prelato oppure un presidente
che attesti che tu sei persona conosciuta?
Per darti un posto degno in paradiso
per non farti fare il derelitto ...
No non ho nessuno e in tasca non ho niente
m'hanno portato via tutto quanto, il giorno
che man preso ed internato.
Proprio peccato sai non ci voleva
però ... però un mezzo ci sarebbe
per fare un po' più in fretta se no rimani
in giro a prender freddo,
Sai devo pagare spese, e dar regali
a quelli degli uffici, ai magazzini
e poi il soggiorno costa delle rette
insomma qui ci vanno le mazzette!
Ma non ho niente sono un poveraccio
e non ho avuto nessuno, un protettore?
non so chi sia, e in quanto a numeri
ho solo questo stampato sopra il braccio.
Mmmmm ... mi dispiace disse il portinaio
qui non c'è posto te ne devi andare e già
un bel pezzo che noi siamo pieni ...
Prova all'inferno vai a far catasta
con i pezzenti diventati ossa
E .... andare in giro con la bandiera rossa
ora lo sai perché non trovi posto.
'
venerdì 15 aprile 2011
LE MIE RADICI
Ma tu che non parli mai
ascolti e taci ...
e non rispondi.
Non senti come scorre
il mio dolore
che sembra un fiume in piena
e qualche volta ha voglia
di esondare.
Perchè non senti ...
questa mia tempesta
che fischia urla e
non si da pace
neppure fra fronde, i rami, e foglie
che vengono trappate
da un dolore
che strazia e infrage e uccide ...
il cuore mio.
Ed io vorrei esser foglia secca
al vento
Per farmi trasportare fra gli ulivi
dove i ricordi sono sempre vivi
dove le foglie degli immensi tronchi
regalano l'argento a tutto il mondo
ed io che sono foglia e argento ...
vivo
vorrei posarmi fra le radici sue
sono radici ...
son le radici mie
ascolti e taci ...
e non rispondi.
Non senti come scorre
il mio dolore
che sembra un fiume in piena
e qualche volta ha voglia
di esondare.
Perchè non senti ...
questa mia tempesta
che fischia urla e
non si da pace
neppure fra fronde, i rami, e foglie
che vengono trappate
da un dolore
che strazia e infrage e uccide ...
il cuore mio.
Ed io vorrei esser foglia secca
al vento
Per farmi trasportare fra gli ulivi
dove i ricordi sono sempre vivi
dove le foglie degli immensi tronchi
regalano l'argento a tutto il mondo
ed io che sono foglia e argento ...
vivo
vorrei posarmi fra le radici sue
sono radici ...
son le radici mie
LUCI E VOCI
Come cantava bene quella donna
che sciorinava
all'ombra di quel sole
che all'ora
quasi del tramonto
poco per volta ritirava
i raggi
e li poneva nel cuore
della terra
Mentre la luna nascosta
dietro i campi,
stava in attesa per splendere
nel cielo
in compagnia delle stelle
al ballo ...
e cominciavano a menar
le danze
per fare nascere gli amori
nelle strade
illuminate dai baci delle donne.
che sciorinava
all'ombra di quel sole
che all'ora
quasi del tramonto
poco per volta ritirava
i raggi
e li poneva nel cuore
della terra
Mentre la luna nascosta
dietro i campi,
stava in attesa per splendere
nel cielo
in compagnia delle stelle
al ballo ...
e cominciavano a menar
le danze
per fare nascere gli amori
nelle strade
illuminate dai baci delle donne.
mercoledì 13 aprile 2011
CERINA E' LA MIA TERRA
Cerina è pigra
e si distende sin dal primo sole
poi si regala,
ai raggi seduttori
e s'imbianca vestendosi d'amore.
E sente i fremiti
di un vento ammaliatore
denso dei profumi degli ulivi,
degli oleandri
e il grano in piena estate
che pettinandosi
con le spighe in festa,
mostra ai papaveri
come si fa all'amore.
Com'è ruffiana
Cerina in piena estate
con le sue strade accompagnate a fiori
sembra una donna pronta a fare sesso
e quando è l'ora di suonare al vespro
cantano in coro e sembrano gelosi
i campanili,
e c'è qualcuno che
vuol suonar più forte
come un bambino
per stare in prima fila.
E poi i fantasmi
di una Cerina antica
magari ombre, sogni senza pace
e voci, e luci e sguardi,
e poi carezze, e baci,
finiti chissà come in un cassetto
di cui non son padrone
perché il mio tempo
l'ha cancellato tutto.
Ma dentro me rimasto
un grande alone.
e si distende sin dal primo sole
poi si regala,
ai raggi seduttori
e s'imbianca vestendosi d'amore.
E sente i fremiti
di un vento ammaliatore
denso dei profumi degli ulivi,
degli oleandri
e il grano in piena estate
che pettinandosi
con le spighe in festa,
mostra ai papaveri
come si fa all'amore.
Com'è ruffiana
Cerina in piena estate
con le sue strade accompagnate a fiori
sembra una donna pronta a fare sesso
e quando è l'ora di suonare al vespro
cantano in coro e sembrano gelosi
i campanili,
e c'è qualcuno che
vuol suonar più forte
come un bambino
per stare in prima fila.
E poi i fantasmi
di una Cerina antica
magari ombre, sogni senza pace
e voci, e luci e sguardi,
e poi carezze, e baci,
finiti chissà come in un cassetto
di cui non son padrone
perché il mio tempo
l'ha cancellato tutto.
Ma dentro me rimasto
un grande alone.
LA DISTRAZIONE
Sento la voce di una donna antica
davanti a una callàra piena dacqua
col mestolone che solitario gira
ma l'acqua bolle senza nulla dentro.
Il canto è dolce, racconta
di un bambino
che cerca della mamma
e la non trova.
Del carrettiere sciocco e sprovveduto
che poi finisce proprio in bocca al lupo.
Di una ragazza sedotta e dopo uccisa
finita in fondo al fiume con un sasso.
La vecchia antica in fondo si commuove
per tutte queste storie di paese.
Sono le cose che fan parlar la gente.
Mentre la in tavola non si prepara niente
poi ci si siede e ci si guarda in faccia.
davanti a una callàra piena dacqua
col mestolone che solitario gira
ma l'acqua bolle senza nulla dentro.
Il canto è dolce, racconta
di un bambino
che cerca della mamma
e la non trova.
Del carrettiere sciocco e sprovveduto
che poi finisce proprio in bocca al lupo.
Di una ragazza sedotta e dopo uccisa
finita in fondo al fiume con un sasso.
La vecchia antica in fondo si commuove
per tutte queste storie di paese.
Sono le cose che fan parlar la gente.
Mentre la in tavola non si prepara niente
poi ci si siede e ci si guarda in faccia.
martedì 12 aprile 2011
QUARTO DI LUNA
Sta sopra i tegoli vecchi
di una casa ,
se pure diroccata
mostra il suo orgoglio
dalle finestre con le persiane
rotte ... si sente abbandonata.
Un vecchio gatto che miagola
alla luna, tentando di carpirne
i suoi segreti.
Ma lei è discreta e se ne mostra un quarto
nasconde le sue grazie a tutto il mondo
come una donna se pure innamorata
si cela un fascino che non vuol svelare
e l'accompagna il vento della sera
ed il latrato di un cane abbandonato
il fresco andare d'un ruscello antico
ed una voce che intona litanie per far sognare
un bimbo che non dorme,
perchè ha paura di non svergliarsi più
di una casa ,
se pure diroccata
mostra il suo orgoglio
dalle finestre con le persiane
rotte ... si sente abbandonata.
Un vecchio gatto che miagola
alla luna, tentando di carpirne
i suoi segreti.
Ma lei è discreta e se ne mostra un quarto
nasconde le sue grazie a tutto il mondo
come una donna se pure innamorata
si cela un fascino che non vuol svelare
e l'accompagna il vento della sera
ed il latrato di un cane abbandonato
il fresco andare d'un ruscello antico
ed una voce che intona litanie per far sognare
un bimbo che non dorme,
perchè ha paura di non svergliarsi più
domenica 10 aprile 2011
IL GALLO.
Ma come nasce lento
il sole stamattina
e stende pigramente
le sue mani
sulla collina,
che ai primi raggi
se ne sonnecchia ancora.
Persino il gallo orgoglioso
e stanco non sente più la voglia
di cantare, ed i colori del piumaggio suo
stanno perdendo quell'intensità
che han fatto il giorno
in ogni tempo, persino ad ogni età.
il sole stamattina
e stende pigramente
le sue mani
sulla collina,
che ai primi raggi
se ne sonnecchia ancora.
Persino il gallo orgoglioso
e stanco non sente più la voglia
di cantare, ed i colori del piumaggio suo
stanno perdendo quell'intensità
che han fatto il giorno
in ogni tempo, persino ad ogni età.
giovedì 7 aprile 2011
IL VECCHIO ALLA BAMBINA
Passano gli anni ...
le primavere sempre profumate
di amori e fiori, e sogni mai svaniti
magici pensieri,
forse di ieri ...
magari di domani.
Le primavere ...
Sono pesanti,
macigni enormi
che nessuno vede,
ma sento ... certo che li sento.
Le primavere diventano le sere
che lentamente figliano mattine
ma son mattine ...
che non fanno giorno.
E le tue mani leggere come fiocchi di cotone
tengono al caldo le mie mani fredde
e il cuore che si scioglie
come la neve
a dolce primavera ...
Quando soltanto mi chiedi di volare.
Vorrei rincorrerti
io non ce la faccio,
ma ti seguo
con i miei pensieri,
la volontà arriva solo al cuore,
e poi si ferma .
Con i miei occhi
non ti lascio andare,
proteggo i tuoi
sorrisi dal dolore, dalle delusioni
da quegli inciampi che posson farti male.
E poi ti spiego che ogni fiore vive
se non lo stacchi mai dalla sua terra.
Darà profumo sino a quando il mondo
avrà un sorriso dolce come un fiore
e ci sarà un giorno come tanti
che di spiccare il volo sarà ora
ma per adesso stammi accanto AURORA
le primavere sempre profumate
di amori e fiori, e sogni mai svaniti
magici pensieri,
forse di ieri ...
magari di domani.
Le primavere ...
Sono pesanti,
macigni enormi
che nessuno vede,
ma sento ... certo che li sento.
Le primavere diventano le sere
che lentamente figliano mattine
ma son mattine ...
che non fanno giorno.
E le tue mani leggere come fiocchi di cotone
tengono al caldo le mie mani fredde
e il cuore che si scioglie
come la neve
a dolce primavera ...
Quando soltanto mi chiedi di volare.
Vorrei rincorrerti
io non ce la faccio,
ma ti seguo
con i miei pensieri,
la volontà arriva solo al cuore,
e poi si ferma .
Con i miei occhi
non ti lascio andare,
proteggo i tuoi
sorrisi dal dolore, dalle delusioni
da quegli inciampi che posson farti male.
E poi ti spiego che ogni fiore vive
se non lo stacchi mai dalla sua terra.
Darà profumo sino a quando il mondo
avrà un sorriso dolce come un fiore
e ci sarà un giorno come tanti
che di spiccare il volo sarà ora
ma per adesso stammi accanto AURORA
domenica 3 aprile 2011
COLORI E PENNELI
E non filtrava il sole la in soffitta
le ragnatele sì eran fatto il letto
ad ogni angolo un posto
per dormire.
S'abbandonavano senza mai
stancarsi e insieme al vento
facevan l'altalena.
E nella stanza profumi di colori
dimenticati sulla tavolozza
odore d'acqua ragia e poi di lino
l'olio che serve a dare un senso
a loro.
Gatti randagi sopra l'abbaino
ed i pennelli che stanno in dolce
attesa.
Aspettano in silenzio
che il pittore, torni a soffrire
davanti ad una tela.
Ma sono grigie
le tele abbandonate
aspettano silenti
la apppogiate
in un angolino contro il muro
... e si vergognano
riempite come sono
di polvere ricordi, e delusioni,
pensando a quello
che sarebbe stato se
qualcun altro le avesse pitturate
le ragnatele sì eran fatto il letto
ad ogni angolo un posto
per dormire.
S'abbandonavano senza mai
stancarsi e insieme al vento
facevan l'altalena.
E nella stanza profumi di colori
dimenticati sulla tavolozza
odore d'acqua ragia e poi di lino
l'olio che serve a dare un senso
a loro.
Gatti randagi sopra l'abbaino
ed i pennelli che stanno in dolce
attesa.
Aspettano in silenzio
che il pittore, torni a soffrire
davanti ad una tela.
Ma sono grigie
le tele abbandonate
aspettano silenti
la apppogiate
in un angolino contro il muro
... e si vergognano
riempite come sono
di polvere ricordi, e delusioni,
pensando a quello
che sarebbe stato se
qualcun altro le avesse pitturate
venerdì 1 aprile 2011
MA NON FINISCE IL MONDO
In questi campi dove cantava il vento
e pettinava il grano,
papaveri rossi davano speranze.
Ed orgogliosi stormi andavano
una volta verso il sole.
Senza timori con canti e balli
dedicati al cielo.
Ed i ciliegi fiorivano all'amore,
ed i germogli si davano al futuro.
Poi venne il buio, poiché l'uomo
fu dimenticato
mentre moriva
dal fuoco d' Hiroshima,
ucciso dal suo mare e dalla terra
che svegliata
dal suo stesso sonno
decise di cambiare posizione poiché
dormiva con la pancia in aria
ormai da troppo tempo.
L'ha fatto per sgranchirsi.
E mentre l'altro definito un uomo,
come se fosse gramigna sulla terra
ha seminato morte con le bombe
ha reso sterile la sua propria madre
donando fame sete a tutti i figli
e si è arricchito a danno dei perdenti
che mangiano terra
e bevono sudore
muoiono di fame anche nei posti
dediti allo spreco.
L'uomo è fantasma si perde senza meta
si cerca sempre
non si ritrova mai.
Preso in berlina dai potenti infami
In questo mondo preso d'agonia
pochi spiragli ed ingordigia tanta
e proprio quelli che
l'han ridotto in coma
senza pudore senza alcun timore
vanno dicendo a tutti quanti in coro ...
e poi facendo un grande girotondo
che si è vero abbiamo fatto questo
...ma non ... FINISCE IL MONDO
E intanto l'uomo si sta cercando ancora.
Sarà anche vero che non finisce il mondo
MA SENZA IL SERVO ...
TU NON DIVENTI RICCO
E NON SEI CERTO
DI RIMANERNE FUORI
e pettinava il grano,
papaveri rossi davano speranze.
Ed orgogliosi stormi andavano
una volta verso il sole.
Senza timori con canti e balli
dedicati al cielo.
Ed i ciliegi fiorivano all'amore,
ed i germogli si davano al futuro.
Poi venne il buio, poiché l'uomo
fu dimenticato
mentre moriva
dal fuoco d' Hiroshima,
ucciso dal suo mare e dalla terra
che svegliata
dal suo stesso sonno
decise di cambiare posizione poiché
dormiva con la pancia in aria
ormai da troppo tempo.
L'ha fatto per sgranchirsi.
E mentre l'altro definito un uomo,
come se fosse gramigna sulla terra
ha seminato morte con le bombe
ha reso sterile la sua propria madre
donando fame sete a tutti i figli
e si è arricchito a danno dei perdenti
che mangiano terra
e bevono sudore
muoiono di fame anche nei posti
dediti allo spreco.
L'uomo è fantasma si perde senza meta
si cerca sempre
non si ritrova mai.
Preso in berlina dai potenti infami
In questo mondo preso d'agonia
pochi spiragli ed ingordigia tanta
e proprio quelli che
l'han ridotto in coma
senza pudore senza alcun timore
vanno dicendo a tutti quanti in coro ...
e poi facendo un grande girotondo
che si è vero abbiamo fatto questo
...ma non ... FINISCE IL MONDO
E intanto l'uomo si sta cercando ancora.
Sarà anche vero che non finisce il mondo
MA SENZA IL SERVO ...
TU NON DIVENTI RICCO
E NON SEI CERTO
DI RIMANERNE FUORI
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