Tredici gradini e sino in fondo
la luce stanca
per farti compagnia
finiva proprio li.
Dove la terra comincia a pavimento
dove ogni ombra cammina con vergogna.
Dove ogni voce ti abbraccia come
come il cuore.
Forse una mano con un grembiule addosso
dove ogni passo cammina dentro un fosso
dove ogni grigio ha una sua ragione.
E la ragione non si trova mai.
E si va caccia della fantasia.
Ci si fa ricchi pensando ad un domani
che non arriva adesso
ne tanto meno mai
e per finire bene la giornata
attorno al desco senza una tovaglia
si gioca a far le cene
ed ogni tanto scappa una bestemmia
come sempre si mangia
nelle amare sere
soltanto pane con le olive nere
mercoledì 30 marzo 2011
sabato 26 marzo 2011
L'angolo della poesia.
C'è solo un posto
dove vivo ancora
dove ritrovo il gusto dei pensieri ...
La fantasia vissuta sino a ieri.
Anima i sorrisi della vita
vissuta a sprazzi
ma non per colpa mia.
Dove i dipinti riprendono colore
e dove alberga la speranza vera.
Dove i fiumi che corrono fra i boschi
diventano ristoro per i sogni
uccisi quasi sempre dalla vita.
E la in un posto nascosto dentro
il cuore, c'è un angolo
che quando scrivo io
ridà fiducia ancora alla mia via
è questo l'angolo della mia poesia
dove vivo ancora
dove ritrovo il gusto dei pensieri ...
La fantasia vissuta sino a ieri.
Anima i sorrisi della vita
vissuta a sprazzi
ma non per colpa mia.
Dove i dipinti riprendono colore
e dove alberga la speranza vera.
Dove i fiumi che corrono fra i boschi
diventano ristoro per i sogni
uccisi quasi sempre dalla vita.
E la in un posto nascosto dentro
il cuore, c'è un angolo
che quando scrivo io
ridà fiducia ancora alla mia via
è questo l'angolo della mia poesia
venerdì 25 marzo 2011
PER TE SIMONE
Dorme Simone
chissà che cosa sogna
sospira e stringe le manine
e lui fa i pugni, e se lo guardi
bene muove le pupille
anche se adesso tiene
gli occhi chiusi.
Bravo angioletto stringi
forte i pugni non farti mai
rubare da nessuno il grande
sogno diventare un uomo.
Mantieni dentro il cuore
e dietro gli occhi
i grandi sogni
che fanno solo i bimbi
che molti adulti
hanno dimenticato
insegnagli anche tu
la gran lezione per il futuro
per cambiare il mondo
è necessario avere
un grande sogno
essere bimbo e diventare grande
come il pugnetto
stretto di un bambino
perché in quel pugno
è stretto tutto il mondo
chissà che cosa sogna
sospira e stringe le manine
e lui fa i pugni, e se lo guardi
bene muove le pupille
anche se adesso tiene
gli occhi chiusi.
Bravo angioletto stringi
forte i pugni non farti mai
rubare da nessuno il grande
sogno diventare un uomo.
Mantieni dentro il cuore
e dietro gli occhi
i grandi sogni
che fanno solo i bimbi
che molti adulti
hanno dimenticato
insegnagli anche tu
la gran lezione per il futuro
per cambiare il mondo
è necessario avere
un grande sogno
essere bimbo e diventare grande
come il pugnetto
stretto di un bambino
perché in quel pugno
è stretto tutto il mondo
martedì 22 marzo 2011
UNA SERA D'AGOSTO
E' luna d'agosto ... al balcone
seduta sulle verdi colline ...
di sera.
Guarniva di una luce serena ...
le stelle,
che occhieggiando
annuivano al calmo fiume,
sempre più lento.
Andava lontano e cantava
una vecchia canzone d'amore
e all'ansa voltando perdeva
pian piano la voce.
Come un ricordo
ch'è vivo ... e svanisce, si fa più lontano.
C'erano occhi e sorrisi,
balli e sguardi felici,
ma finti,
maschere folli ,
e strani profumi e poi fiori
garofani sopra i balconi
a colorare una notte che aspetta ...
il mattino
che arriva a piedi ma in fretta
più in fretta del tempo che passa,
e lascia sul catrame d'estate
la carta argentata dei tempi.
seduta sulle verdi colline ...
di sera.
Guarniva di una luce serena ...
le stelle,
che occhieggiando
annuivano al calmo fiume,
sempre più lento.
Andava lontano e cantava
una vecchia canzone d'amore
e all'ansa voltando perdeva
pian piano la voce.
Come un ricordo
ch'è vivo ... e svanisce, si fa più lontano.
C'erano occhi e sorrisi,
balli e sguardi felici,
ma finti,
maschere folli ,
e strani profumi e poi fiori
garofani sopra i balconi
a colorare una notte che aspetta ...
il mattino
che arriva a piedi ma in fretta
più in fretta del tempo che passa,
e lascia sul catrame d'estate
la carta argentata dei tempi.
venerdì 18 marzo 2011
MONOLOGO ALLA LUNA
Tu sembri avere un volto di bisquit
un volto pallido,
con le gote rosa
anche i ciliegi
cambian di colore.
Sembri danzare,
in questa sera strana
quasi ammiccante
...il corpo di un' amante,
che prima s'offre
e dopo s'allontana,
e viene il vento che agita le foglie
ed è un fruscio,
che scuote i miei pensieri
mentre accarezzo,
con un sorriso il cuore.
Il mio stavolta ...
perché non c'essuno
nemmeno un gatto
che passa per la strada,
soltanto tu ... luna che
ad ogni appuntamento
sempre puntuale,
per poi lasciarmi solo.
Ma io lo so perché tu sei discreta,
e mi permetti di fare viaggi
che mi stanno a cuore,
per poter dire a quella terra mia
quelle parole che si dicon solo
ad una donna quando t'abbandona
Mi manchi ...
mi manchi amata terra mia.
Con che profumo stasera sei adornata
arriva sino a qui in questa terra
che di profumi
ne ho sentiti pochi.
Ma questa sera nonostante amara,
tu fa una cosa ma fallo per amore,
lasciami cantare a questa luna in cielo,
l'unica canzone che conosco,
una poesia da dedicare a un cielo
dove le antiche bambole, son stelle
che stanno in sottoveste per amore.
Perché la è caldo e quella è terra mia
un volto pallido,
con le gote rosa
anche i ciliegi
cambian di colore.
Sembri danzare,
in questa sera strana
quasi ammiccante
...il corpo di un' amante,
che prima s'offre
e dopo s'allontana,
e viene il vento che agita le foglie
ed è un fruscio,
che scuote i miei pensieri
mentre accarezzo,
con un sorriso il cuore.
Il mio stavolta ...
perché non c'essuno
nemmeno un gatto
che passa per la strada,
soltanto tu ... luna che
ad ogni appuntamento
sempre puntuale,
per poi lasciarmi solo.
Ma io lo so perché tu sei discreta,
e mi permetti di fare viaggi
che mi stanno a cuore,
per poter dire a quella terra mia
quelle parole che si dicon solo
ad una donna quando t'abbandona
Mi manchi ...
mi manchi amata terra mia.
Con che profumo stasera sei adornata
arriva sino a qui in questa terra
che di profumi
ne ho sentiti pochi.
Ma questa sera nonostante amara,
tu fa una cosa ma fallo per amore,
lasciami cantare a questa luna in cielo,
l'unica canzone che conosco,
una poesia da dedicare a un cielo
dove le antiche bambole, son stelle
che stanno in sottoveste per amore.
Perché la è caldo e quella è terra mia
lunedì 14 marzo 2011
IO GIUDA
Io prediletto, Suo discepolo
... mai scaltro!
dedito a lui, al suo pensiero,
alle sue smanie.
Segnato dal Suo stesso amore,
dalla sua follia!
Ma quanto è conscio l'uomo
delle sue miserie, delle sue povertà
della sua indifferenza,?
Della sua solitudine, della sua
semplice e inutile umanità.
Servi noi tutti quanti ed anche Lui !
delle Sue passioni, delle Sue convinzioni
della Sua bontà.
Forse, e dico forse ero l'unico a non volerlo
appeso a quella maledetta croce.
con sotto i suoi adepti incapaci
di ribellarsi ... vuoti senza volontà
taciturni davanti allo scempio fatto
a un corpo chiamato per nome ...
sotto voce che nessuno sentisse
proferire un nome ... il Suo nome
VIGLIACCHI, BUGIARDI!
FALSI E IPOCRITI ...
SERVI DEL LORO TERRORE
PAURA DI MORIRE ECCO
COS'ERA!
Ben mi ricordo le facce e le espressioni
degli altri,
terrorizzati, pallidi, senza parole
e pure Pietro moriva di paura ...
Tommaso si ... era l'unico capace
di stare al passo con questi pescatori
senza senno straccioni nella testa
come tanti ...
come tutti quelli
che senza tema speravano in Lui
nella rivolta,
l'unica speranza
di morire
con la dignità dei viventi
il vero dittatore,
il traditore è stato Lui
che ci ha bruciato tutte le speranze,
e tutto quello ch'è stato un fallimento
l'han fatto diventare religione, un rito
un prego, per giustificare la paura
ed il timore di diventare uomini
senza il permesso di un presunto DIO
Scappato quando ha visto il figlio morto!
Certo che per me ora che
vedo il mondo dall'alto di una quercia
tutto sembra chiaro.
Ma sono stato tradito pure io,
avevan promesso di non sfiorarlo
neppure con dito!
ma come sempre accade
hanno cambiato idea
ed io mi son trovato senza volerlo
col marchio dell'infamia sulla pelle.
E' solo invidia
E' STATA MAI GIUSTIZIA !
Trenta denari fanno bene a tutti ...
Tu pensa ...
Ora diranno, e senza prova alcuna
E A TUTTI QUANTI !
che mi sono ucciso
ora è suicidio anche l'assassinio
e chi mi ha ucciso
l'hanno fatto santo ed i danari
son finiti in gloria.
Ma quali cieli azzurri, e paradisi
sono tre giorni, tre notti
che da qua sopra
vedo volare insetti, d'ogni sorta
e ancor più in alto rapaci e avvoltoi
che vogliono nutrirsi del mio corpo.
Prendete pure questa anima mia
negletta e rifiutata
anche da chi
un dì la donò facendo oblio
del mio futuro che pur conoscendolo
decise che io comunque facessi
quel che ho fatto !
Ma quale gloria, quale onnipotenza!
Hai chiuso gli occhi e t'hanno ucciso un figlio
persino io che non son nessuno...
Ho messo la mia firma sulla morte.
Sempre han cercato, i capri espiatori
come i romani per eliminarlo
dappoi i giudei,
popolo eletto e poi dimenticato,
legati a un rabbi da cui divincolarsi
scomodo certo ma anche dissidente
e poi decisero gli stessi appartenenti
che un uomo vivo qui non serve a niente
meglio rispedirlo al suo parente.
e fu così provai a liberarlo dalla catena
che stava per strozzarlo, meglio in galera
che ucciso come un cane.
Furon gli scribi e qualche suo " Fratello"
a fargli fare la fine dell'agnello.
Metterlo in croce per farlo fare santo
meglio un sudario ... che farlo stare vivo.
Persino ...Maddalena era d'accordo
lei lo sapeva e lo voleva vivo ma come sempre
l'hanno derisa, e le hanno offerto
soldi per stare zitta oppure lapidata.
E il traditore adesso sarei io ...
I SOLDI IO LI HO RISPEDITI INDIETRO
ADESSO STA RUBANDO IL SANTO PIETRO.
Quel giorno sotto la croce, con Lui
ancora in agonia, vendevano sementi
e fichi secchi e poi dei pani focacce
e molto vino, troppo vino gente che
urlava e poi sbraitava, con prostitute
che offrivan il loro corpo con prestazioni
fuori ed ogni costo, ed i soldati facevan sesso
sotto quella croce, con i "Fedeli" zitti
mai un lamento è stato questo
che mi ha ucciso. Giuro !,
E il traditore adesso sarei io!
... mai scaltro!
dedito a lui, al suo pensiero,
alle sue smanie.
Segnato dal Suo stesso amore,
dalla sua follia!
Ma quanto è conscio l'uomo
delle sue miserie, delle sue povertà
della sua indifferenza,?
Della sua solitudine, della sua
semplice e inutile umanità.
Servi noi tutti quanti ed anche Lui !
delle Sue passioni, delle Sue convinzioni
della Sua bontà.
Forse, e dico forse ero l'unico a non volerlo
appeso a quella maledetta croce.
con sotto i suoi adepti incapaci
di ribellarsi ... vuoti senza volontà
taciturni davanti allo scempio fatto
a un corpo chiamato per nome ...
sotto voce che nessuno sentisse
proferire un nome ... il Suo nome
VIGLIACCHI, BUGIARDI!
FALSI E IPOCRITI ...
SERVI DEL LORO TERRORE
PAURA DI MORIRE ECCO
COS'ERA!
Ben mi ricordo le facce e le espressioni
degli altri,
terrorizzati, pallidi, senza parole
e pure Pietro moriva di paura ...
Tommaso si ... era l'unico capace
di stare al passo con questi pescatori
senza senno straccioni nella testa
come tanti ...
come tutti quelli
che senza tema speravano in Lui
nella rivolta,
l'unica speranza
di morire
con la dignità dei viventi
il vero dittatore,
il traditore è stato Lui
che ci ha bruciato tutte le speranze,
e tutto quello ch'è stato un fallimento
l'han fatto diventare religione, un rito
un prego, per giustificare la paura
ed il timore di diventare uomini
senza il permesso di un presunto DIO
Scappato quando ha visto il figlio morto!
Certo che per me ora che
vedo il mondo dall'alto di una quercia
tutto sembra chiaro.
Ma sono stato tradito pure io,
avevan promesso di non sfiorarlo
neppure con dito!
ma come sempre accade
hanno cambiato idea
ed io mi son trovato senza volerlo
col marchio dell'infamia sulla pelle.
E' solo invidia
E' STATA MAI GIUSTIZIA !
Trenta denari fanno bene a tutti ...
Tu pensa ...
Ora diranno, e senza prova alcuna
E A TUTTI QUANTI !
che mi sono ucciso
ora è suicidio anche l'assassinio
e chi mi ha ucciso
l'hanno fatto santo ed i danari
son finiti in gloria.
Ma quali cieli azzurri, e paradisi
sono tre giorni, tre notti
che da qua sopra
vedo volare insetti, d'ogni sorta
e ancor più in alto rapaci e avvoltoi
che vogliono nutrirsi del mio corpo.
Prendete pure questa anima mia
negletta e rifiutata
anche da chi
un dì la donò facendo oblio
del mio futuro che pur conoscendolo
decise che io comunque facessi
quel che ho fatto !
Ma quale gloria, quale onnipotenza!
Hai chiuso gli occhi e t'hanno ucciso un figlio
persino io che non son nessuno...
Ho messo la mia firma sulla morte.
Sempre han cercato, i capri espiatori
come i romani per eliminarlo
dappoi i giudei,
popolo eletto e poi dimenticato,
legati a un rabbi da cui divincolarsi
scomodo certo ma anche dissidente
e poi decisero gli stessi appartenenti
che un uomo vivo qui non serve a niente
meglio rispedirlo al suo parente.
e fu così provai a liberarlo dalla catena
che stava per strozzarlo, meglio in galera
che ucciso come un cane.
Furon gli scribi e qualche suo " Fratello"
a fargli fare la fine dell'agnello.
Metterlo in croce per farlo fare santo
meglio un sudario ... che farlo stare vivo.
Persino ...Maddalena era d'accordo
lei lo sapeva e lo voleva vivo ma come sempre
l'hanno derisa, e le hanno offerto
soldi per stare zitta oppure lapidata.
E il traditore adesso sarei io ...
I SOLDI IO LI HO RISPEDITI INDIETRO
ADESSO STA RUBANDO IL SANTO PIETRO.
Quel giorno sotto la croce, con Lui
ancora in agonia, vendevano sementi
e fichi secchi e poi dei pani focacce
e molto vino, troppo vino gente che
urlava e poi sbraitava, con prostitute
che offrivan il loro corpo con prestazioni
fuori ed ogni costo, ed i soldati facevan sesso
sotto quella croce, con i "Fedeli" zitti
mai un lamento è stato questo
che mi ha ucciso. Giuro !,
E il traditore adesso sarei io!
CAREZZE
Vorrei carezze
in questo mese freddo
che si nasconde
dietro grigie case
vissute un tempo
quando la mia ombra
restava dietro e
non mi raggiungeva.
Vorrei carezze
che non mai vissuto
che son rimaste fra foglie e petali
di fiori abandonati sopra
un sorriso
che dopo avere
navigato a vuoto,
decise d'involarsi
in altri lidi, dove
i tramonti son diventati
tristi e giorni belli
non sono nati mai.
Vorrei carezze che non sono nate
e quelle morte rimangono sedute
sopra le foglie
e se li porta il vento
senza rumori e senza cofusioni.
E quando il vento preso ...
chissà perchè dalla nostagia
lascia i profumi,
di labbra profumate
di ciocche di capelli un pò bagnate.
Non sono lacrime
ma inutili risate
che sento ancora
e sono nostalgia
cerco carezze
che non ci sono più
in questo mese freddo
che si nasconde
dietro grigie case
vissute un tempo
quando la mia ombra
restava dietro e
non mi raggiungeva.
Vorrei carezze
che non mai vissuto
che son rimaste fra foglie e petali
di fiori abandonati sopra
un sorriso
che dopo avere
navigato a vuoto,
decise d'involarsi
in altri lidi, dove
i tramonti son diventati
tristi e giorni belli
non sono nati mai.
Vorrei carezze che non sono nate
e quelle morte rimangono sedute
sopra le foglie
e se li porta il vento
senza rumori e senza cofusioni.
E quando il vento preso ...
chissà perchè dalla nostagia
lascia i profumi,
di labbra profumate
di ciocche di capelli un pò bagnate.
Non sono lacrime
ma inutili risate
che sento ancora
e sono nostalgia
cerco carezze
che non ci sono più
L'ODORE DI STAZIONE
Era lontana ...
la stazione di paese
veniva accompagnata
metro, metro
da quei lampioni
venuti dal passato
la luce fioca,
timida, impacciata
che salutava,
e non se ne curava.
Il diserbante odore acre forte
si confondeva, nell'aria ...
odori di cavalli, e poi del grano
che in pieno luglio arride,
assieme ai campi coltivati
a uva, e fichi.
E gli occhi miei in lacrime di sonno
vegliavano in silenzio
il mio cammino
inconscio si...
ma tanto innamorato
di un caldo abbraccio
che adesso non ce più
la stazione di paese
veniva accompagnata
metro, metro
da quei lampioni
venuti dal passato
la luce fioca,
timida, impacciata
che salutava,
e non se ne curava.
Il diserbante odore acre forte
si confondeva, nell'aria ...
odori di cavalli, e poi del grano
che in pieno luglio arride,
assieme ai campi coltivati
a uva, e fichi.
E gli occhi miei in lacrime di sonno
vegliavano in silenzio
il mio cammino
inconscio si...
ma tanto innamorato
di un caldo abbraccio
che adesso non ce più
lunedì 7 marzo 2011
LA BONTA' DIVINA
S'era portato la testa fra le mani
stava pensando...
che forse qualche errore
l'aveva fatto nel creare il mondo
ma ci voleva la severità
con l'uomo appena nato
è come un bimbo
se gli dai corda e
non gli insegni bene
capace che ti manchi di rispetto.
Ma quella Eva poi appena nata
mostrava troppe volte vanità
sino a confondere quella mia fiducia
con il diritto di scegliersi la frutta
ma cosa le costava darmi retta
invece di una mela,
un'altro frutto
che so una pesca, un fico, una peretta
l'ha fatto solo per non darmi retta.
E questo m'ha mandato fuori testa
ma come faccio a perdonare un fatto
che mette in discussione il mio potere
e poi una donna che, gioca con
la pelle del sedere ... la mia poi,
e non di qualcun'altro, e io mi sono
di giusto vendicato.
Adamo poi quel pezzo, di minchione
lui lo sapeva che non doveva farlo
ha mangiato si ma quel boccone
non ha mai fatto a tempo ad ingoiarlo
e gli rimasto dentro il gargarozzo
è ancora la e l'ho chiamato pomo.
Se lo ricordi! che con la donna
deve fare l'uomo!
ma che cos'è ...
rapporto paritario ...
faccia il padrone e non il missionario!
E li ho mandati raminghi per mondo
salvandomi il giardino delle gioe
se caso mai sarebbero rimasti
avrebbero mangiato tutti i frutti
e il mio vigneto sarebbe andato in fumo.
E han fatto figli di cui un
un bell'imbusto, che m'ha ammazzato
l'unico del clan, che mi donava
quanto io chiedevo, haaa !
quel Caino proprio
un debosciato!
E lo'ho trattato
come meritava ... faccia lo zingaro
e per eterno vaghi, venga seguitato!
per questo l'ho segnato e ripudiato.
Ti sembro giusto? o mi sto sbagliando ...?
Ho fatto bene a farli tribolare,
a farli lavorare, ed ammalare,
lasciarli senza bere
gli ho dato terre che per rassodarle
ci son volute le generazioni,
devo dire che son stati bravi,
se la son cavata i ragazzini.
Però ... però volevano
sentirsi indipendenti
e sono diventati impertinenti,
invece di pregarmi e ringraziami
si sono messi a fare i prepotenti.
Ed io per dagli una lezione
gli ho fare la torre di Babele,
che confusione !
Con lingue nuove, dialetti assai diversi
ed hanno cominciato a guerreggiasi,
ho seminato l'odio la diversità
soltanto per amore di me stesso..
Ed hanno vinto
da sempre i prepotenti,
e i meno avvezzi alle uccisioni e ai morti,
sono finiti per somma mia giustizia
a far da servi ai ricchi
ed hai potenti ... che provino adesso
a mangiucchiar le mele
nate nel giardino del padrone.
E se qualcuno soffrirà la fame,
non è poi male , solo un effetto
il collaterale.
Non voglio la morale sui bambini
è troppo facile usarli come scudo
dicendo che non hanno colpa alcuna.
Gli errori dei parenti e genitori
ricadano sui figli, e cosa serve
il peccato originale.
Se sbaglia il padre ... sia punito il figlio!
se no poi cresce e si comporta uguale
meglio tagliare il male alla radice,
non si sa mai magari si ribella
e disconosce la divinità.
COSI' CAPISCONO ... CHE SONO STATO BUONO !
stava pensando...
che forse qualche errore
l'aveva fatto nel creare il mondo
ma ci voleva la severità
con l'uomo appena nato
è come un bimbo
se gli dai corda e
non gli insegni bene
capace che ti manchi di rispetto.
Ma quella Eva poi appena nata
mostrava troppe volte vanità
sino a confondere quella mia fiducia
con il diritto di scegliersi la frutta
ma cosa le costava darmi retta
invece di una mela,
un'altro frutto
che so una pesca, un fico, una peretta
l'ha fatto solo per non darmi retta.
E questo m'ha mandato fuori testa
ma come faccio a perdonare un fatto
che mette in discussione il mio potere
e poi una donna che, gioca con
la pelle del sedere ... la mia poi,
e non di qualcun'altro, e io mi sono
di giusto vendicato.
Adamo poi quel pezzo, di minchione
lui lo sapeva che non doveva farlo
ha mangiato si ma quel boccone
non ha mai fatto a tempo ad ingoiarlo
e gli rimasto dentro il gargarozzo
è ancora la e l'ho chiamato pomo.
Se lo ricordi! che con la donna
deve fare l'uomo!
ma che cos'è ...
rapporto paritario ...
faccia il padrone e non il missionario!
E li ho mandati raminghi per mondo
salvandomi il giardino delle gioe
se caso mai sarebbero rimasti
avrebbero mangiato tutti i frutti
e il mio vigneto sarebbe andato in fumo.
E han fatto figli di cui un
un bell'imbusto, che m'ha ammazzato
l'unico del clan, che mi donava
quanto io chiedevo, haaa !
quel Caino proprio
un debosciato!
E lo'ho trattato
come meritava ... faccia lo zingaro
e per eterno vaghi, venga seguitato!
per questo l'ho segnato e ripudiato.
Ti sembro giusto? o mi sto sbagliando ...?
Ho fatto bene a farli tribolare,
a farli lavorare, ed ammalare,
lasciarli senza bere
gli ho dato terre che per rassodarle
ci son volute le generazioni,
devo dire che son stati bravi,
se la son cavata i ragazzini.
Però ... però volevano
sentirsi indipendenti
e sono diventati impertinenti,
invece di pregarmi e ringraziami
si sono messi a fare i prepotenti.
Ed io per dagli una lezione
gli ho fare la torre di Babele,
che confusione !
Con lingue nuove, dialetti assai diversi
ed hanno cominciato a guerreggiasi,
ho seminato l'odio la diversità
soltanto per amore di me stesso..
Ed hanno vinto
da sempre i prepotenti,
e i meno avvezzi alle uccisioni e ai morti,
sono finiti per somma mia giustizia
a far da servi ai ricchi
ed hai potenti ... che provino adesso
a mangiucchiar le mele
nate nel giardino del padrone.
E se qualcuno soffrirà la fame,
non è poi male , solo un effetto
il collaterale.
Non voglio la morale sui bambini
è troppo facile usarli come scudo
dicendo che non hanno colpa alcuna.
Gli errori dei parenti e genitori
ricadano sui figli, e cosa serve
il peccato originale.
Se sbaglia il padre ... sia punito il figlio!
se no poi cresce e si comporta uguale
meglio tagliare il male alla radice,
non si sa mai magari si ribella
e disconosce la divinità.
COSI' CAPISCONO ... CHE SONO STATO BUONO !
domenica 6 marzo 2011
ARPEGGI DI MARE
Chissà se quegli arpeggi
di luci fioche
che stanno sulle sponde
potranno mai
richiamare ancora
le mie fate, che tutti quanti
chiamano sirene
e sono andate ... un tempo
infondo al mare.
Tu non lo sai per quanto
tempo ho atteso quel ritorno.
Mi son fermato seduto sullo scoglio
ed ho aspettato ...
per tutto il tempo
ma quanto tempo! ...
non bastava mai
ho visto lune, ho contato stelle,
e quanti venti,
salsedine e racconti
che mi dicevo
per non restare solo.
E poi le notti vissute in riva al mare
se pure caldo
son sempre state fredde
ma le sirene
non sono più tornate.
E stanno qui gli arpeggi del paese
a dare luce sulla spiaggia vuota
a far giocare
i pesci appena nati
che sono dentro l'acqua
e stan crescendo
per conquistare il mare,
e le sirene potranno
un dì tornare.
di luci fioche
che stanno sulle sponde
potranno mai
richiamare ancora
le mie fate, che tutti quanti
chiamano sirene
e sono andate ... un tempo
infondo al mare.
Tu non lo sai per quanto
tempo ho atteso quel ritorno.
Mi son fermato seduto sullo scoglio
ed ho aspettato ...
per tutto il tempo
ma quanto tempo! ...
non bastava mai
ho visto lune, ho contato stelle,
e quanti venti,
salsedine e racconti
che mi dicevo
per non restare solo.
E poi le notti vissute in riva al mare
se pure caldo
son sempre state fredde
ma le sirene
non sono più tornate.
E stanno qui gli arpeggi del paese
a dare luce sulla spiaggia vuota
a far giocare
i pesci appena nati
che sono dentro l'acqua
e stan crescendo
per conquistare il mare,
e le sirene potranno
un dì tornare.
sabato 5 marzo 2011
IL BALLO
Adesso è l'ora di
un vecchio piano forte
suona di notte ...
La musica è in sordina ...
a bassa voce,
perché si sente solo.
Chiede sommesso
a un vecchio carillon,
mentre lui suona
di fargli compagnia.
Fare un concerto
di musiche intonate
e far cantare le pupe di bisquit.
E poi più tardi a fine di serata
farle ballare, sino a quando è giorno.
Tenendole più strette che si può
un vecchio piano forte
suona di notte ...
La musica è in sordina ...
a bassa voce,
perché si sente solo.
Chiede sommesso
a un vecchio carillon,
mentre lui suona
di fargli compagnia.
Fare un concerto
di musiche intonate
e far cantare le pupe di bisquit.
E poi più tardi a fine di serata
farle ballare, sino a quando è giorno.
Tenendole più strette che si può
ANITA - 8 Marzo 2011
Svegliati Anita! raccogli le tue cose
più rubiconde si facciano le gote
e guida i popoli di donne sventurate
e al tuo comando diventino regine
della rivolta, della libertà,
portate i figli in guerra per la pace
e siate sprono per gli uomini indecisi
ed intonate, le vostre ninne nanne,
i canti delle lotte dentro i campi
dalle risaie, ai monti, alle officine
delle sartine, gli uffici, e ogni luogo
tornin le donne ad essere faville
riconquistate le vostre libertà !
Non accettate il condizionamento
e siate simbolo oggi come ieri,
di un nuovo grande bel RISORGIMENTO
più rubiconde si facciano le gote
e guida i popoli di donne sventurate
e al tuo comando diventino regine
della rivolta, della libertà,
portate i figli in guerra per la pace
e siate sprono per gli uomini indecisi
ed intonate, le vostre ninne nanne,
i canti delle lotte dentro i campi
dalle risaie, ai monti, alle officine
delle sartine, gli uffici, e ogni luogo
tornin le donne ad essere faville
riconquistate le vostre libertà !
Non accettate il condizionamento
e siate simbolo oggi come ieri,
di un nuovo grande bel RISORGIMENTO
VITE DI STRADA
Non dirada mai la nebbia
in questi posti,
scompaiono le case,
i lampioni ...s'intimidiscono
e ovattano le luci ... nella notte
...son fuochi fatui
si possono capire.
Non si sa mai
potrebbe fare giorno...
Un desiderio, o forse un'illusione
Vana è l'attesa,
e tutto intorno
è come un grande mare
un muro immenso
senza via d'uscita
non si ha il coraggio di camminare svelti
com'è lontana l'estate della vita
con il fardello delle primavere.
Meno sicuro ... se vi sarà un ritorno,
anche se poi qualche
ombra intorno,
si fà coraggio ...
e intona un canto ... forte
una poesia, una litania, od un
richiamo muto ma assordante.
Qualche parola,
troppo sotto voce forse ... un respiro
... no! è il cigolio di una vecchia porta
che se ne chiude in fretta, intimorita
sembra un latrato di cucciolo impaurito
Solo cappotti, o giacche infreddolite
camminano da sole, coi corpi
che vagano silenti dentro i pensieri
che nostante il freddo
non trovano mai una mano
per scaldarsi, anche un bracere
può sembrare un cuore,
QUESTA CITTA' E' TUTTA
UN'ALTRA COSA
Si sono cancellate
da questo posto infame
anche le case, e solo le finestre ...
che guarda caso sono illuminate
sembrano lumini abbandonati
è un gioco di candele nella nebbia
mosse dagli occhi che non stanno fermi
e contano i gradini di una chiesa che per
timore nasconde il campanile.
Ma non è tardi, quando è notte fonda
illumina i bordi di questi maciapiedi,
il fuoco ardente del mestiere antico
donne consunte, dallo sguardo amaro
con tanta rabbia, da far bruciare
il mondo, e poi cercando di vedere
al buio, ci dicono in faccia
e senza torto alcuno ...
Noi siamo il pasto di tutti quanti loro,
dei benestanti, dei ricchi e dei potenti
I soliti vampiri del potere
e intanto nella notte serva ... supina
i passi vanno ...la notte se ne muore
in questi posti,
scompaiono le case,
i lampioni ...s'intimidiscono
e ovattano le luci ... nella notte
...son fuochi fatui
si possono capire.
Non si sa mai
potrebbe fare giorno...
Un desiderio, o forse un'illusione
Vana è l'attesa,
e tutto intorno
è come un grande mare
un muro immenso
senza via d'uscita
non si ha il coraggio di camminare svelti
com'è lontana l'estate della vita
con il fardello delle primavere.
Meno sicuro ... se vi sarà un ritorno,
anche se poi qualche
ombra intorno,
si fà coraggio ...
e intona un canto ... forte
una poesia, una litania, od un
richiamo muto ma assordante.
Qualche parola,
troppo sotto voce forse ... un respiro
... no! è il cigolio di una vecchia porta
che se ne chiude in fretta, intimorita
sembra un latrato di cucciolo impaurito
Solo cappotti, o giacche infreddolite
camminano da sole, coi corpi
che vagano silenti dentro i pensieri
che nostante il freddo
non trovano mai una mano
per scaldarsi, anche un bracere
può sembrare un cuore,
QUESTA CITTA' E' TUTTA
UN'ALTRA COSA
Si sono cancellate
da questo posto infame
anche le case, e solo le finestre ...
che guarda caso sono illuminate
sembrano lumini abbandonati
è un gioco di candele nella nebbia
mosse dagli occhi che non stanno fermi
e contano i gradini di una chiesa che per
timore nasconde il campanile.
Ma non è tardi, quando è notte fonda
illumina i bordi di questi maciapiedi,
il fuoco ardente del mestiere antico
donne consunte, dallo sguardo amaro
con tanta rabbia, da far bruciare
il mondo, e poi cercando di vedere
al buio, ci dicono in faccia
e senza torto alcuno ...
Noi siamo il pasto di tutti quanti loro,
dei benestanti, dei ricchi e dei potenti
I soliti vampiri del potere
e intanto nella notte serva ... supina
i passi vanno ...la notte se ne muore
martedì 1 marzo 2011
Via San Domenico
E la faceva sempre da padrona
quell'aria fredda,
quel sole fatto a pezzi
che entrava per fortuna
in quel cortile,
e si leggeva sui muri
di quel posto, la vita
delle donne della scala,
Ilaria fa zoccola di strada
Giovanna è la più bona del quartiere
w la juve, abbasso la D.C.
Poi la fontana all'ombra del cortile
col rubinetto quasi sempre rotto
con il vagito dell'ultimo arrivato
ed il litigio con il fidanzato.
C'è odore di sapone di Marsiglia
fra tanti odori che albergano
in cortile, gatti randagi, in vena di moine
scatole di latta fra immondizie
e quattro topi in cerca fra i rifiuti.
L'odore della muffa, ed il profumo
che emana una ragazza mentre scende
l'ultimo gradino della scala ...
Saluta un vecchio andato dal lattaio.
Da dal terzo piano la voce di mia madre
che nel catino sta lavando i panni
e canta una canzone molto antica
sbagliando ormai da sempre le parole
ma non fa nulla.
In questo posto dove muore il mondo
la musica è la stessa, possono cambiare
le parole.
Ma i musicanti sono sempre LORO
quell'aria fredda,
quel sole fatto a pezzi
che entrava per fortuna
in quel cortile,
e si leggeva sui muri
di quel posto, la vita
delle donne della scala,
Ilaria fa zoccola di strada
Giovanna è la più bona del quartiere
w la juve, abbasso la D.C.
Poi la fontana all'ombra del cortile
col rubinetto quasi sempre rotto
con il vagito dell'ultimo arrivato
ed il litigio con il fidanzato.
C'è odore di sapone di Marsiglia
fra tanti odori che albergano
in cortile, gatti randagi, in vena di moine
scatole di latta fra immondizie
e quattro topi in cerca fra i rifiuti.
L'odore della muffa, ed il profumo
che emana una ragazza mentre scende
l'ultimo gradino della scala ...
Saluta un vecchio andato dal lattaio.
Da dal terzo piano la voce di mia madre
che nel catino sta lavando i panni
e canta una canzone molto antica
sbagliando ormai da sempre le parole
ma non fa nulla.
In questo posto dove muore il mondo
la musica è la stessa, possono cambiare
le parole.
Ma i musicanti sono sempre LORO
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