mercoledì 30 marzo 2011

OLIVE NERE .... E PANE

Tredici gradini e sino in fondo

          la luce stanca

      per farti compagnia

         finiva proprio li.

Dove la terra comincia a pavimento

dove ogni ombra cammina con vergogna.

Dove ogni voce ti abbraccia come

              come il cuore.

Forse una mano con un grembiule addosso

dove ogni passo cammina dentro un fosso

dove ogni grigio ha una sua ragione.

    E la ragione non si trova mai.

    E si va caccia della fantasia.

Ci si fa ricchi pensando ad un domani

          che non arriva adesso

             ne tanto meno mai

      e per finire bene la giornata

attorno al desco senza una tovaglia

          si gioca a far le cene

ed ogni tanto scappa una bestemmia

      come sempre si mangia

            nelle amare sere

 soltanto pane con le olive nere


      

sabato 26 marzo 2011

L'angolo della poesia.

C'è solo un posto

dove vivo ancora

dove ritrovo il gusto dei pensieri ...

La fantasia vissuta sino a ieri.

Anima i sorrisi della vita

vissuta a sprazzi

ma non per colpa mia.

Dove i dipinti riprendono colore

e dove alberga la speranza vera.


 Dove i fiumi che corrono fra i boschi

diventano ristoro per i sogni

uccisi quasi sempre dalla vita.

E la in un posto nascosto dentro

il cuore, c'è un angolo

che quando scrivo io

ridà fiducia ancora alla mia via

è questo l'angolo della mia poesia

venerdì 25 marzo 2011

PER TE SIMONE

Dorme Simone

chissà che cosa sogna

sospira e stringe le manine

e lui fa i pugni, e se lo guardi

bene muove le pupille

anche se adesso tiene

gli occhi chiusi.

Bravo angioletto  stringi

forte i pugni non farti mai

rubare da nessuno il grande

sogno diventare un uomo.

Mantieni dentro il cuore

e dietro gli occhi

i grandi sogni

che fanno solo i bimbi

che molti adulti

hanno dimenticato

insegnagli anche tu

la gran lezione per il futuro

per cambiare il mondo

è necessario avere

un grande sogno

essere bimbo e diventare grande

come il pugnetto

stretto di un bambino

perché in quel pugno

è stretto tutto il mondo

martedì 22 marzo 2011

UNA SERA D'AGOSTO

E' luna d'agosto ... al balcone

seduta sulle verdi colline ...

di sera.

Guarniva di una luce serena ...

le stelle,

che occhieggiando

annuivano al calmo fiume,

sempre più lento.

Andava lontano e cantava

una vecchia canzone d'amore

e all'ansa voltando perdeva

pian piano la voce.

Come un ricordo

ch'è vivo ... e svanisce, si fa più lontano.


C'erano occhi e sorrisi,

balli e sguardi felici,

ma finti,

maschere folli ,

e strani profumi e poi fiori

garofani sopra i balconi

a colorare una notte che aspetta ...

il mattino

che arriva a piedi  ma in fretta

più in fretta del tempo che passa,

e lascia sul catrame d'estate

la carta argentata dei tempi.

venerdì 18 marzo 2011

MONOLOGO ALLA LUNA

Tu sembri avere un volto di bisquit

un volto pallido,

con le gote rosa

anche i ciliegi

cambian di colore.

Sembri danzare,

in questa sera strana

quasi ammiccante

...il corpo di un' amante,

che prima s'offre

e dopo s'allontana,

e viene il vento che agita le foglie

ed  è un fruscio,

che scuote i miei pensieri

mentre accarezzo,

con un sorriso il cuore.

Il mio stavolta ...

perché non c'essuno

nemmeno un gatto

che passa per la strada,

soltanto tu ... luna che

ad ogni appuntamento

sempre puntuale,

per poi lasciarmi solo.

Ma io lo so perché tu sei discreta,

e mi permetti di fare viaggi

che mi stanno a cuore,

per poter dire a quella terra mia

quelle parole che si dicon solo

ad una donna quando t'abbandona

Mi manchi ...

mi manchi amata terra mia.

Con che profumo stasera sei adornata

arriva sino a qui in questa terra

che di profumi

ne  ho sentiti pochi.

Ma questa sera nonostante amara,

tu fa una cosa ma fallo per amore,

lasciami cantare a questa luna in cielo,

l'unica canzone che conosco,

una poesia da dedicare a un cielo

dove le antiche bambole, son stelle

che stanno in sottoveste  per amore.

Perché la è caldo e quella è terra mia

lunedì 14 marzo 2011

IO GIUDA

Io prediletto, Suo discepolo

... mai scaltro!

dedito a lui, al suo pensiero,

alle sue smanie.

Segnato dal Suo stesso amore,
 
dalla sua follia!


Ma quanto è conscio l'uomo

delle sue miserie, delle sue povertà

della sua indifferenza,?


Della sua solitudine, della sua

semplice e inutile umanità.


Servi noi tutti quanti ed anche Lui !

delle  Sue passioni, delle Sue convinzioni

della Sua bontà.


Forse, e dico forse ero l'unico a non volerlo

appeso a quella maledetta croce.

con sotto i suoi adepti incapaci

di ribellarsi ... vuoti senza volontà

taciturni davanti allo scempio fatto

a un corpo chiamato per nome ...

sotto voce che nessuno sentisse

proferire un nome ... il Suo nome



VIGLIACCHI, BUGIARDI!

FALSI E IPOCRITI ...

SERVI DEL LORO TERRORE

PAURA DI MORIRE ECCO

COS'ERA!


Ben mi ricordo le facce e le espressioni

degli altri,

terrorizzati, pallidi, senza parole

e pure Pietro moriva di paura ...


Tommaso si ... era l'unico  capace

di stare al passo con questi  pescatori

senza senno straccioni nella testa

come tanti ...

come tutti quelli

che senza tema speravano in Lui

nella rivolta,

l'unica speranza

di morire

con la dignità dei viventi

il vero dittatore,

il traditore è stato Lui

che ci ha bruciato tutte le speranze,

e tutto quello ch'è stato un fallimento

l'han fatto diventare religione, un rito

un prego, per giustificare la paura

ed il timore di diventare uomini

senza il permesso di un presunto DIO

Scappato quando ha visto il figlio morto!



Certo che per me ora che

vedo il mondo dall'alto di una quercia

tutto sembra chiaro.


Ma sono stato tradito pure io,

avevan promesso di non sfiorarlo

neppure con dito!

ma come sempre accade

hanno cambiato idea

ed io mi son trovato senza volerlo

col marchio dell'infamia sulla pelle.


E' solo invidia

E' STATA MAI GIUSTIZIA !


Trenta denari fanno bene a tutti ...

Tu pensa ...

Ora diranno, e senza prova alcuna

E A TUTTI QUANTI !

che mi sono ucciso

ora è suicidio anche l'assassinio

e chi mi ha ucciso

l'hanno fatto santo ed i danari

son finiti in gloria.


Ma quali cieli azzurri, e paradisi

sono tre giorni, tre notti

che da qua sopra

vedo volare insetti, d'ogni sorta

e ancor più in alto rapaci  e avvoltoi

che vogliono nutrirsi del mio corpo.


Prendete pure questa anima mia

negletta e rifiutata

anche da chi

un dì la donò facendo oblio

del mio futuro che pur conoscendolo

decise che io comunque facessi

quel che ho fatto !

Ma quale gloria, quale onnipotenza!

Hai chiuso gli occhi e t'hanno ucciso un figlio

persino io che non son nessuno...

Ho messo la mia firma sulla morte.


Sempre han cercato, i capri espiatori

come i romani per eliminarlo

dappoi i giudei,

popolo eletto e poi dimenticato,

legati a un rabbi da cui divincolarsi

scomodo certo ma anche dissidente

e poi decisero gli stessi appartenenti

che un uomo vivo qui non serve a niente

meglio rispedirlo al suo parente.

e fu così provai a liberarlo dalla catena

che stava per strozzarlo, meglio in galera

che ucciso come un cane.

Furon gli scribi e  qualche suo " Fratello"

a fargli fare la fine dell'agnello.

Metterlo in croce per farlo fare santo

meglio un sudario ... che farlo stare vivo.


Persino ...Maddalena era d'accordo

lei lo sapeva e lo voleva vivo ma come sempre

l'hanno derisa, e le hanno offerto

soldi per stare zitta oppure lapidata.

E il traditore adesso sarei io ...

I SOLDI IO LI HO RISPEDITI INDIETRO

ADESSO STA RUBANDO IL SANTO PIETRO.


Quel giorno sotto la croce, con Lui

ancora in agonia, vendevano sementi

e fichi secchi e poi dei pani focacce

e molto vino, troppo vino gente che

urlava e poi sbraitava, con prostitute

che offrivan il loro corpo con prestazioni

fuori ed ogni costo, ed i soldati facevan sesso

sotto quella croce, con i "Fedeli" zitti

mai un lamento è stato questo

che mi ha ucciso. Giuro !,

E il traditore adesso sarei io!

CAREZZE

Vorrei carezze

in questo mese freddo

che si nasconde

dietro grigie case

vissute un tempo

quando la mia ombra

restava dietro e

non mi raggiungeva.


Vorrei carezze

che non mai vissuto

che son rimaste fra foglie e petali

di fiori abandonati sopra

un sorriso

che dopo avere

navigato a vuoto,

decise d'involarsi

in altri lidi, dove

i tramonti son diventati

tristi e giorni belli

non sono nati mai.


Vorrei carezze che non sono nate

e quelle morte rimangono sedute

sopra le foglie

e se li porta il vento

senza rumori e senza cofusioni.


E quando il vento preso ...

chissà perchè dalla nostagia

lascia i profumi,

di labbra profumate

di ciocche di capelli un pò bagnate.


Non sono lacrime

ma inutili risate

che sento ancora

e sono nostalgia

cerco carezze

che non ci sono più

L'ODORE DI STAZIONE

Era lontana ...

la stazione di paese

veniva accompagnata

metro, metro

da quei lampioni

venuti dal passato

la luce fioca,

timida, impacciata

che salutava,

e non se ne curava.


Il diserbante odore acre forte

si confondeva, nell'aria ...

odori di cavalli, e poi del grano

che in pieno luglio arride,

assieme ai campi coltivati

a uva, e fichi.


E gli occhi miei in lacrime di sonno

vegliavano in silenzio

il mio cammino

inconscio si...

ma tanto innamorato

di un caldo abbraccio

che adesso non ce più

lunedì 7 marzo 2011

LA BONTA' DIVINA

S'era portato la testa fra le mani

stava pensando...

che forse qualche errore

l'aveva fatto nel creare il mondo

ma ci voleva la severità

con l'uomo appena nato

è come un bimbo

se gli dai corda e

non gli insegni bene

capace che ti manchi di rispetto.



Ma quella Eva poi appena nata

mostrava troppe volte vanità

sino a confondere quella mia fiducia

con il diritto di scegliersi la frutta

ma cosa le costava darmi retta

invece di una mela,

un'altro frutto

che  so una pesca, un fico, una peretta

l'ha fatto solo per non darmi retta.


E questo m'ha mandato fuori testa

ma come faccio a perdonare un fatto

che mette in discussione il mio potere

e poi una donna che, gioca con

la pelle del sedere ... la mia poi,

e non di qualcun'altro, e io mi sono

di giusto vendicato.


Adamo poi quel pezzo, di minchione

lui lo sapeva che non doveva farlo

ha mangiato si ma quel boccone

non ha mai fatto a tempo ad ingoiarlo

e gli rimasto  dentro il gargarozzo

è ancora la e l'ho chiamato pomo.

Se lo ricordi! che con la donna

deve fare l'uomo!

ma che cos'è ...

rapporto paritario ...

faccia il padrone  e non il missionario!


E li ho mandati raminghi per mondo

salvandomi il giardino delle gioe

se caso mai sarebbero rimasti

avrebbero mangiato tutti i frutti

e il mio vigneto sarebbe andato in fumo.


E han fatto figli di cui un

un bell'imbusto, che m'ha ammazzato

l'unico del clan, che mi donava

quanto io chiedevo, haaa !

quel Caino proprio

un debosciato!


E lo'ho trattato

come meritava ... faccia lo zingaro

e per eterno vaghi, venga seguitato!

per questo l'ho segnato e ripudiato.


Ti sembro giusto? o mi sto sbagliando ...?


Ho fatto bene a farli tribolare,

a farli lavorare, ed ammalare,

lasciarli senza bere

gli ho dato terre che per rassodarle

ci son volute le generazioni,

devo dire che son stati bravi,

se la son cavata i ragazzini.


Però ... però volevano

sentirsi indipendenti

e sono diventati impertinenti,

invece di pregarmi e ringraziami

si sono messi a fare i prepotenti.


Ed io per dagli una lezione

gli ho fare la torre di Babele,

che confusione !


Con lingue nuove, dialetti assai diversi

ed hanno cominciato a guerreggiasi,

ho seminato l'odio la  diversità

soltanto per amore di me stesso..


Ed hanno vinto

da sempre i prepotenti,

e i meno avvezzi alle uccisioni e ai morti,

sono finiti per somma mia giustizia

a far da servi ai ricchi

ed hai potenti ... che provino adesso

a mangiucchiar le mele

nate nel giardino del padrone.


E se qualcuno soffrirà la fame,

non è poi male , solo un effetto

il collaterale.


Non voglio la morale sui bambini

è troppo facile usarli come scudo

dicendo che non hanno colpa alcuna.

Gli errori dei parenti e genitori

ricadano sui figli, e cosa serve

il peccato originale.

Se sbaglia il padre ... sia punito il figlio!

se no poi cresce e si comporta uguale

meglio tagliare il male alla radice,

non si sa mai magari si ribella

e disconosce la divinità.

COSI' CAPISCONO ... CHE SONO  STATO BUONO !

domenica 6 marzo 2011

ARPEGGI DI MARE

Chissà se quegli arpeggi

di luci fioche

che stanno sulle sponde

potranno mai

richiamare ancora

le mie fate, che tutti quanti

chiamano sirene

e sono andate ... un tempo

infondo al mare.


Tu non lo sai per quanto

tempo ho atteso quel ritorno.


Mi son fermato seduto sullo scoglio

ed ho aspettato ...

per tutto il tempo

ma quanto tempo! ...

non bastava mai

ho visto lune, ho contato stelle,

e quanti venti,

salsedine e racconti

che mi dicevo

per non restare solo.


E poi le notti vissute in riva al mare

se pure caldo

son sempre state fredde

ma le sirene

non sono più tornate.

E stanno qui gli arpeggi del paese

a dare luce sulla spiaggia vuota

a far giocare

i pesci appena nati

che sono dentro l'acqua

e stan crescendo

per conquistare il mare,


e le sirene potranno

un dì tornare.

sabato 5 marzo 2011

IL BALLO

Adesso è l'ora di

un vecchio piano forte

suona di notte ...

La musica è in sordina ...

a bassa voce,

perché si sente solo.

Chiede sommesso

a un vecchio carillon,

mentre lui suona

di fargli compagnia.

Fare un concerto

di musiche intonate

e far cantare le pupe di bisquit.

E poi più tardi a fine di serata

farle ballare, sino a quando è giorno.

Tenendole più strette che si può

ANITA - 8 Marzo 2011

Svegliati Anita! raccogli le tue cose

più rubiconde si facciano le gote

e guida i popoli di donne sventurate

e al tuo comando diventino regine

della rivolta, della libertà,

portate i figli in guerra per la pace

e siate sprono per gli uomini indecisi

ed intonate, le vostre ninne nanne,

i canti delle lotte dentro i campi

dalle risaie, ai monti, alle officine

delle sartine, gli uffici, e ogni luogo

tornin le donne ad essere faville

riconquistate le vostre libertà !

Non accettate il condizionamento

e siate simbolo oggi come ieri,

di un nuovo grande bel RISORGIMENTO

VITE DI STRADA

Non dirada mai la nebbia

in questi posti,

scompaiono le case,

i lampioni ...s'intimidiscono

e ovattano le luci ... nella notte

...son fuochi fatui

si possono capire.


Non si sa mai

potrebbe fare giorno...

Un desiderio, o forse un'illusione

Vana è l'attesa,

e tutto intorno

è come un grande mare

un muro immenso

senza via d'uscita

non si ha il coraggio di camminare svelti

com'è lontana l'estate della vita

con il fardello delle primavere.


Meno sicuro ... se vi sarà un ritorno,

anche se poi qualche

ombra intorno,

si fà coraggio ...

e intona un canto ... forte

una poesia, una litania, od un

richiamo muto ma assordante.


Qualche parola,

troppo sotto voce forse ... un respiro

... no! è il cigolio di una vecchia porta

che se ne  chiude in fretta, intimorita

sembra un latrato di cucciolo impaurito


Solo cappotti, o giacche infreddolite

camminano da sole, coi corpi

che vagano silenti dentro i pensieri


che  nostante il freddo

non  trovano mai una mano

per scaldarsi, anche un bracere

può sembrare un cuore,

QUESTA CITTA' E' TUTTA

UN'ALTRA COSA


Si sono cancellate

da questo posto infame

anche le case, e solo le finestre ...

che guarda caso sono illuminate

sembrano lumini abbandonati

è un gioco di candele nella nebbia

mosse dagli occhi che non stanno fermi

e contano i gradini di una chiesa che per

timore  nasconde il campanile.


Ma non è tardi, quando è notte fonda

illumina i bordi di questi maciapiedi,

il fuoco ardente del mestiere antico

donne consunte, dallo sguardo amaro

con tanta rabbia, da far bruciare

il mondo, e poi cercando di vedere

al buio, ci dicono in faccia

e senza torto alcuno ...

 Noi siamo il pasto di tutti quanti loro,

dei benestanti, dei ricchi e dei potenti

I soliti vampiri del potere

e intanto nella notte serva ... supina

i passi vanno ...la notte se ne muore

martedì 1 marzo 2011

Via San Domenico

E la faceva sempre da padrona

quell'aria fredda,

quel sole fatto a pezzi

che entrava per fortuna

in quel cortile,

e si leggeva sui muri

di quel posto, la vita

delle donne della scala,

Ilaria fa zoccola di strada

Giovanna è la più bona del quartiere

w la juve, abbasso la D.C.

Poi la fontana all'ombra del cortile

col rubinetto quasi sempre rotto

con il vagito dell'ultimo arrivato

ed il litigio con il fidanzato.

C'è odore di sapone di Marsiglia

fra tanti odori che albergano

in cortile, gatti randagi, in vena di moine

scatole di latta fra immondizie

e quattro topi in cerca fra i rifiuti.

L'odore della muffa, ed  il profumo

che emana una ragazza mentre scende

l'ultimo gradino della scala ...

Saluta un vecchio andato dal lattaio.

 Da dal terzo piano la voce di mia madre

che nel catino sta  lavando i panni

e canta una canzone molto antica

sbagliando ormai da sempre le parole

ma non fa nulla.

 In questo posto dove muore il mondo

la musica è la stessa, possono cambiare

le parole.

Ma i musicanti sono sempre LORO