Ma tu lo senti
come abbaia il cane.
Si sente l’eco,
e l’eco poi si perde.
Tutte le voci
sembrano ovattate
Sbattono sui muri,
e tornano sui corpi
lacerati e doloranti.
Sento i latrati
dei cuccioli di cani
abbandonati e sanguinolenti
fra sassi e rovi
in cerca di un umano
che s’è involato
per cercare invano
un sogno verso il cielo
così vacuo …
Che se dimenticato d’esser uomo.
Gli han promesso
di diventare santo
e invece è diventato
ancor più servo
Per vivere di sogni di cartone
di un falso dio
ch’è sempre smemorato
e vuole essere
per questo ringraziato
per tutti i danni
che ci ha procurato
come se fossimo carne da macello
pronti al martirio
come dei maiali
e raccontando
ai poveri ignorati
cha siamo causa Noi di tutti i mali.
Ma se per caso ci mancasse il cielo!
ci attaccheremmo,
ad ogni ramoscello
ad ogni albero ad ogni filo d’erba
per non lasciare
questa vecchia terra.
Invece di volare verso un cielo
che è solo aria
e dentro non c’è niente.
martedì 11 ottobre 2011
domenica 2 ottobre 2011
LA PRENOTAZIONE
Si è presentato proprio ieri sera
In paradiso il vecchio Belzebù,
era incazzato, come una fiera
e forse ancor di più.
Dov’e dov’e quell’imbroglione.
È troppo facile farlo da padrone
mi son fidato e il vecchio m’ha fregato
ho fatto i conti, noi siamo a fine mese
mi mancano le anime, dove tu l’hai
messe, sei il solito bugiardo,
e malfamato, dovevano arrivarmi
l’altro giorno almeno ottocento
dei potenti sono arrivati solo i deficienti
e m’hanno detto che non è posto loro
poiché raccomandati in paradiso.
Ciò non è giusto, non ti fa certo onore
non è così che ci si comporta
Il patto era io mi prendo i miei
e tu ti prendi i tuoi, avevi dato
la parola tua , ed i raccomandati erano
I tuoi perché adesso me li trovo io’
Prenditi i tuoi ed io rivoglio i miei …
Cos’hai da dire adesso in tua discolpa?
Il conto torna , vedrai che tornerà
Io faccio patti solo con me stesso
e qui si viene se lo voglio io.
Lo sai com’è, sono i potenti
del solito stivale, e qui nel cielo
non arriva mai chi sbraita, urla,
predica vergogna e quando infine
perde ogni pudore per farsi perdonare
infine raglia, il solito partito FORZA ITALIA
Allora scusa … il conto torna giusto
Quelli all’inferno han riservato il posto
Ed io rispetto le prenotazioni
In paradiso il vecchio Belzebù,
era incazzato, come una fiera
e forse ancor di più.
Dov’e dov’e quell’imbroglione.
È troppo facile farlo da padrone
mi son fidato e il vecchio m’ha fregato
ho fatto i conti, noi siamo a fine mese
mi mancano le anime, dove tu l’hai
messe, sei il solito bugiardo,
e malfamato, dovevano arrivarmi
l’altro giorno almeno ottocento
dei potenti sono arrivati solo i deficienti
e m’hanno detto che non è posto loro
poiché raccomandati in paradiso.
Ciò non è giusto, non ti fa certo onore
non è così che ci si comporta
Il patto era io mi prendo i miei
e tu ti prendi i tuoi, avevi dato
la parola tua , ed i raccomandati erano
I tuoi perché adesso me li trovo io’
Prenditi i tuoi ed io rivoglio i miei …
Cos’hai da dire adesso in tua discolpa?
Il conto torna , vedrai che tornerà
Io faccio patti solo con me stesso
e qui si viene se lo voglio io.
Lo sai com’è, sono i potenti
del solito stivale, e qui nel cielo
non arriva mai chi sbraita, urla,
predica vergogna e quando infine
perde ogni pudore per farsi perdonare
infine raglia, il solito partito FORZA ITALIA
Allora scusa … il conto torna giusto
Quelli all’inferno han riservato il posto
Ed io rispetto le prenotazioni
IL PREMIO
Suor Guglielmina è giunta novantenne,
proprio all’ora della dipartita
fu sfortunata.
Mentre mangiava il giorno del digiuno
poiché il signore vede proprio tutto
la punizione per sto peccato brutto …
Decise che era ora di finirla,
non è la prima volta che fregava
così decise con la morte di punirla.
Per tre giorni la misero sdraiata
e le sorelle Intorno a raccontare
le sue virtù tutti i suoi gesti
per la santità.
Quanto pregava, e quante opere pie,
mai un peccato ha sempre perdonato,
tutta la vita sempre a LUI
s’è donata, s’è conservata ,
lei se consacrata poiché
lei è sposa del signore.
Che devo dire non s’è mai toccata,
e giuro, giuro non s’è mai lavata
neppure per lavarsi la natura
a novant’anni, come na creatura
chissà il signore come sarà contento .
E’ santa è santa ve lo dico io
a quest’ora sarà già con dio.
E Guglielmina giunse in paradiso
ma stava in coda, quanta,
tanta gente avanti
e poi siccome camminava piano
quelle più aitanti passavano davanti
erano tutte belle, un po’ succinte,
tutte graziose e ricche di virtù
c’erano attrici, commesse e le veline
insomma un paradiso … che bambine!
E lui il padre eterno ne godeva,
di ste bellezze Lui se ne beava.
Fatele entrare, portatele giù in fondo
che questa sera facciamo un po’ di festa.
niente di che una chiacchierata e dopo
a fine di serata facciamo quattro salti
e dopo a letto, senza peccare mai
naturalmente, se è vero amore
non è mai peccato, e se non è amore qui
davanti a me dove lo trovi se non in paradiso.
Ma anche il padre eterno può scordarsi.
La Guglielmina sentendosi tradita
stava aspettando , non era spazientita
e poi siccome era passato tempo
stava mangiando sporcandosi anche il viso
qualche buon cibo quello di paradiso.
Fu vista a caso proprio dal portiere.
chiamò il gran vecchio che era un po’
Impaziente e lui arrivò col viso rubicondo.
Cos’è sta puzza aprite le finestre,
non v’accorgete che qui ci puzza l’aria
chi è sto lordo che non s’è mai lavato?
E Guglielmina timida e ossequiosa disse:
Dolce signore son io, che mi sono offerta
per il desio di restarti accanto,
e per potere dimostrare amore,
da quando sono nata
solo per te non mi son lavata,
solo per te mi sono
conservata poiché io sposa
in te mi sono consacrata.
Il grande vecchio ch’è di palato fine
poco gradì l’invito della vecchia.
E io con tutto questo bene mio
dovrei cercar sollazzo co sta pazza
ma guarda questa che s’è messa in testa.
Chi glie la detto di non darla mai …
A novant’anni chi vuoi che possegga
proprio perché non l’hai data mai.
Tu stai punita,
Io per stasera vado a divertirmi, con tutto
Il bene mio che m’attende …
Mettetela la in piazza alla fontana a
sciorinare i panni, tende e le mutande.
Fategli un bagno, mandatela all’inferno.
E adesso vado che io sono atteso,
non sono attratto dalle false sante,
in paradiso se ci vuoi andare
un po’ di bene al mondo devi fare e
poco dopo se ne andò a dormire.
proprio all’ora della dipartita
fu sfortunata.
Mentre mangiava il giorno del digiuno
poiché il signore vede proprio tutto
la punizione per sto peccato brutto …
Decise che era ora di finirla,
non è la prima volta che fregava
così decise con la morte di punirla.
Per tre giorni la misero sdraiata
e le sorelle Intorno a raccontare
le sue virtù tutti i suoi gesti
per la santità.
Quanto pregava, e quante opere pie,
mai un peccato ha sempre perdonato,
tutta la vita sempre a LUI
s’è donata, s’è conservata ,
lei se consacrata poiché
lei è sposa del signore.
Che devo dire non s’è mai toccata,
e giuro, giuro non s’è mai lavata
neppure per lavarsi la natura
a novant’anni, come na creatura
chissà il signore come sarà contento .
E’ santa è santa ve lo dico io
a quest’ora sarà già con dio.
E Guglielmina giunse in paradiso
ma stava in coda, quanta,
tanta gente avanti
e poi siccome camminava piano
quelle più aitanti passavano davanti
erano tutte belle, un po’ succinte,
tutte graziose e ricche di virtù
c’erano attrici, commesse e le veline
insomma un paradiso … che bambine!
E lui il padre eterno ne godeva,
di ste bellezze Lui se ne beava.
Fatele entrare, portatele giù in fondo
che questa sera facciamo un po’ di festa.
niente di che una chiacchierata e dopo
a fine di serata facciamo quattro salti
e dopo a letto, senza peccare mai
naturalmente, se è vero amore
non è mai peccato, e se non è amore qui
davanti a me dove lo trovi se non in paradiso.
Ma anche il padre eterno può scordarsi.
La Guglielmina sentendosi tradita
stava aspettando , non era spazientita
e poi siccome era passato tempo
stava mangiando sporcandosi anche il viso
qualche buon cibo quello di paradiso.
Fu vista a caso proprio dal portiere.
chiamò il gran vecchio che era un po’
Impaziente e lui arrivò col viso rubicondo.
Cos’è sta puzza aprite le finestre,
non v’accorgete che qui ci puzza l’aria
chi è sto lordo che non s’è mai lavato?
E Guglielmina timida e ossequiosa disse:
Dolce signore son io, che mi sono offerta
per il desio di restarti accanto,
e per potere dimostrare amore,
da quando sono nata
solo per te non mi son lavata,
solo per te mi sono
conservata poiché io sposa
in te mi sono consacrata.
Il grande vecchio ch’è di palato fine
poco gradì l’invito della vecchia.
E io con tutto questo bene mio
dovrei cercar sollazzo co sta pazza
ma guarda questa che s’è messa in testa.
Chi glie la detto di non darla mai …
A novant’anni chi vuoi che possegga
proprio perché non l’hai data mai.
Tu stai punita,
Io per stasera vado a divertirmi, con tutto
Il bene mio che m’attende …
Mettetela la in piazza alla fontana a
sciorinare i panni, tende e le mutande.
Fategli un bagno, mandatela all’inferno.
E adesso vado che io sono atteso,
non sono attratto dalle false sante,
in paradiso se ci vuoi andare
un po’ di bene al mondo devi fare e
poco dopo se ne andò a dormire.
sabato 1 ottobre 2011
FIGLI.
Figli di un dio ch’è nato senza padre,
senza una madre,
che gli insegnasse
a fargli fare il figlio
e lui si perde sempre …
Come foglia al vento
dimentico di fare il suo dovere
poiché nessuno
gli l’ha insegnato a fare.
E noi che siamo
polvere nel vento
perdiamo tempo
a chiedergli ristoro
che so un consiglio,
oppure un filo d’oro
che ci colleghi nei
momenti amari
magari al raggio di quel sole eterno
che nasce il giorno …
e dopo ci fa notte.
Ma lui non sa non lo può sapere
quanto ci fa bene …
una carezza e nei giorni tristi
solo un sorriso,
ed uno sguardo dolce.
E lui … che non è stato figlio
pretende figlio,
e non è stato padre
soltanto quando
è stato venerato
ed anche questo non l’ha meritato.
Neppure quando
doveva dare un segno
e poi l’ha fatto diventare …
un sogno,
soltanto fumo,
e proprio niente arrosto
nemmeno per i poveri
e i morenti.
Facendo dei suoi figli dei perdenti.
Io non lo so se ha
fatto proprio tutto
e per davvero non
me ne importa niente.
Ma quello che non riesco
mai a capire
è perché adesso
( e tu non te ne accorgi)
stanno bruciando proprio casa tua ,
stanno uccidendo
tutti i figli tuoi
e manco adesso mostri
un po’ di orgoglio
e non sai farti neppure rispettare
ma per mandare
disgrazie e distruzioni
e fame guerre e malattie infami
su quella gente che vuol persino amarti
allora si segni qui la tua presenza,
ma forse
è questa la tua vera essenza,
farla pagare a chi non c’entra niente.
senza una madre,
che gli insegnasse
a fargli fare il figlio
e lui si perde sempre …
Come foglia al vento
dimentico di fare il suo dovere
poiché nessuno
gli l’ha insegnato a fare.
E noi che siamo
polvere nel vento
perdiamo tempo
a chiedergli ristoro
che so un consiglio,
oppure un filo d’oro
che ci colleghi nei
momenti amari
magari al raggio di quel sole eterno
che nasce il giorno …
e dopo ci fa notte.
Ma lui non sa non lo può sapere
quanto ci fa bene …
una carezza e nei giorni tristi
solo un sorriso,
ed uno sguardo dolce.
E lui … che non è stato figlio
pretende figlio,
e non è stato padre
soltanto quando
è stato venerato
ed anche questo non l’ha meritato.
Neppure quando
doveva dare un segno
e poi l’ha fatto diventare …
un sogno,
soltanto fumo,
e proprio niente arrosto
nemmeno per i poveri
e i morenti.
Facendo dei suoi figli dei perdenti.
Io non lo so se ha
fatto proprio tutto
e per davvero non
me ne importa niente.
Ma quello che non riesco
mai a capire
è perché adesso
( e tu non te ne accorgi)
stanno bruciando proprio casa tua ,
stanno uccidendo
tutti i figli tuoi
e manco adesso mostri
un po’ di orgoglio
e non sai farti neppure rispettare
ma per mandare
disgrazie e distruzioni
e fame guerre e malattie infami
su quella gente che vuol persino amarti
allora si segni qui la tua presenza,
ma forse
è questa la tua vera essenza,
farla pagare a chi non c’entra niente.
La Confusione
Mi piacerebbe, ma solo dopo morto
rinascere lanterna,
soltanto un pezzo della vita eterna,
e fare luce in tutti i posti bui che
son nascosti a quelli come noi.
Lo so, lo so sono un pò perverso,
ma forse un prete piscia un po’ diverso
da come piscia un povero cristiano ?
Magari che ne so un prete maschio
che mette sempre delle lunghe gonne
piscia seduto come fan donne?
Una curiosità così per sfizio per dare
indicazione al Santo uffizio che tutti
quanti facciano lo stesso, perché
altrimenti sai che confusione! …
Chi piscia in piedi e chi sta seduto
e dio non voglia che per na pisciata
il santo paradiso sia perduto.
E poi magari proprio in pieno giorno
sentire urlare, nella stanza accanto
quella che sta vicino al santo padre
La suor Maria che mentre sta pregando
sentirle dire: forza sto venendo!
e la novizia ch’è di primo pelo,
risponde con rispetto … venga pure!
Si scopre appresso, ma dopo aver goduto
che suor Maria era in compagnia,
di un giovanotto che aveva preso
i voti, e per rispetto de la democrazia
concesse il sacramento a La Maria.
E ci fu giorno …
In tutto il suo splendore il Benedetto
venne ripreso anche al gabinetto
Alla T . V locale e una creatura che lo vede male
Grida a sua madre … Guarda che maiale
Ma quello è il papa che ti sei ammattito
resta in ginocchio e bacia il crocifisso
e mentre il papa si alza le mutande.
Quante ne sanno queste nostre nonne
Quante ne han fatte queste nostre mamme
E quelle donne della borghesia
dedite sempre all’opera pia
non perdon tempo nel confessionale
per fare in fretta un colpetto e via
tanto i peccati sono sempre uguali
basta uno sguardo e ci siam capiti
solo i mariti restano allibiti
quando capiscono d’essere cornuti
ma son contenti quando il contendente
veste da prelato e lo perdona
per essersi arrabbiato così tanto.
Farlo col prete non è mai peccato
e il paradiso te lo sei comprato
manco coi soldi, ne con i mezzi tuoi
ma con tua moglie per grazia ricevuta
e manca poco che la fanno santa.
E di Natale che è notte della festa
son tutti in fila, non ne manca uno
Ci vanno tutti governanti, e preti,
ci vanno i sindaci, e professionisti
parlamentari e donne di palazzo
il farmacista , la figlia del droghiere
c’ è chi la tocca e dice le preghiere.
Entrare nelle stanze del potere,
e nella mente degli uomini si stato
indaffarati a farci sempre fessi,
e dentro i letti con donne
mal vestite poverine
con gonne corte e reggi seni nani,
le zinne fuori per stare all’aria aperta
con deretani nudi
che sembrano scoppiare
sempre di gioia o forse d’allegria.
Ma un poveraccio seduto
sul sagrato si sta guardando
com’è combinato si vede dietro
e resta senza fiato,
quando si accorge
guardandosi per bene …
E dopo esclama .. va bene si che io
Io mangio poco … ma nascere
persino senza culo …
rinascere lanterna,
soltanto un pezzo della vita eterna,
e fare luce in tutti i posti bui che
son nascosti a quelli come noi.
Lo so, lo so sono un pò perverso,
ma forse un prete piscia un po’ diverso
da come piscia un povero cristiano ?
Magari che ne so un prete maschio
che mette sempre delle lunghe gonne
piscia seduto come fan donne?
Una curiosità così per sfizio per dare
indicazione al Santo uffizio che tutti
quanti facciano lo stesso, perché
altrimenti sai che confusione! …
Chi piscia in piedi e chi sta seduto
e dio non voglia che per na pisciata
il santo paradiso sia perduto.
E poi magari proprio in pieno giorno
sentire urlare, nella stanza accanto
quella che sta vicino al santo padre
La suor Maria che mentre sta pregando
sentirle dire: forza sto venendo!
e la novizia ch’è di primo pelo,
risponde con rispetto … venga pure!
Si scopre appresso, ma dopo aver goduto
che suor Maria era in compagnia,
di un giovanotto che aveva preso
i voti, e per rispetto de la democrazia
concesse il sacramento a La Maria.
E ci fu giorno …
In tutto il suo splendore il Benedetto
venne ripreso anche al gabinetto
Alla T . V locale e una creatura che lo vede male
Grida a sua madre … Guarda che maiale
Ma quello è il papa che ti sei ammattito
resta in ginocchio e bacia il crocifisso
e mentre il papa si alza le mutande.
Quante ne sanno queste nostre nonne
Quante ne han fatte queste nostre mamme
E quelle donne della borghesia
dedite sempre all’opera pia
non perdon tempo nel confessionale
per fare in fretta un colpetto e via
tanto i peccati sono sempre uguali
basta uno sguardo e ci siam capiti
solo i mariti restano allibiti
quando capiscono d’essere cornuti
ma son contenti quando il contendente
veste da prelato e lo perdona
per essersi arrabbiato così tanto.
Farlo col prete non è mai peccato
e il paradiso te lo sei comprato
manco coi soldi, ne con i mezzi tuoi
ma con tua moglie per grazia ricevuta
e manca poco che la fanno santa.
E di Natale che è notte della festa
son tutti in fila, non ne manca uno
Ci vanno tutti governanti, e preti,
ci vanno i sindaci, e professionisti
parlamentari e donne di palazzo
il farmacista , la figlia del droghiere
c’ è chi la tocca e dice le preghiere.
Entrare nelle stanze del potere,
e nella mente degli uomini si stato
indaffarati a farci sempre fessi,
e dentro i letti con donne
mal vestite poverine
con gonne corte e reggi seni nani,
le zinne fuori per stare all’aria aperta
con deretani nudi
che sembrano scoppiare
sempre di gioia o forse d’allegria.
Ma un poveraccio seduto
sul sagrato si sta guardando
com’è combinato si vede dietro
e resta senza fiato,
quando si accorge
guardandosi per bene …
E dopo esclama .. va bene si che io
Io mangio poco … ma nascere
persino senza culo …
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