martedì 11 ottobre 2011

SE VOLASSE IL CIELO

Ma tu lo senti

come abbaia il cane.



Si sente l’eco,

e l’eco poi si perde.



Tutte le voci

sembrano ovattate



Sbattono sui muri,

e tornano sui corpi

lacerati e doloranti.



Sento i latrati

dei cuccioli di cani

abbandonati e sanguinolenti

fra sassi e rovi

in cerca di un umano

che s’è involato

per cercare invano

un sogno verso il cielo

così vacuo …



Che se dimenticato d’esser uomo.



Gli han promesso

di diventare santo

e invece è diventato

ancor più servo



Per vivere di sogni di cartone

di un falso dio

ch’è sempre smemorato

e vuole essere

per questo ringraziato

per tutti i danni

che ci ha procurato

come se fossimo carne da macello

pronti al martirio

come dei maiali

e raccontando

ai poveri ignorati

cha siamo causa Noi di tutti i mali.



Ma se per caso ci mancasse il cielo!

ci attaccheremmo,

ad ogni ramoscello

ad ogni albero ad ogni filo d’erba

per non lasciare

questa vecchia terra.



Invece di volare verso un cielo

che è solo aria

e dentro non c’è niente.

domenica 2 ottobre 2011

LA PRENOTAZIONE

Si è presentato proprio ieri sera

In paradiso il vecchio Belzebù,

era incazzato, come una fiera

e forse ancor di più.



Dov’e dov’e quell’imbroglione.

È troppo facile farlo da padrone

mi son fidato e il vecchio m’ha fregato

ho fatto i conti, noi siamo a fine mese

mi mancano le anime, dove tu l’hai

messe, sei il solito bugiardo,

e malfamato, dovevano arrivarmi

l’altro giorno almeno ottocento

dei potenti sono arrivati solo i deficienti

e m’hanno detto che non è posto loro

poiché raccomandati in paradiso.



Ciò non è giusto, non ti fa certo onore

non è così che ci si comporta

Il patto era io mi prendo i miei

e tu ti prendi i tuoi, avevi dato

la parola tua , ed i raccomandati erano

I tuoi perché adesso me li trovo io’

Prenditi i tuoi ed io rivoglio i miei …

Cos’hai da dire adesso in tua discolpa?



Il conto torna , vedrai che tornerà

Io faccio patti solo con me stesso

e qui si viene se lo voglio io.



Lo sai com’è, sono i potenti

del solito stivale, e qui nel cielo

non arriva mai chi sbraita, urla,

predica vergogna e quando infine

perde ogni pudore per farsi perdonare

infine raglia, il solito partito FORZA ITALIA



Allora scusa … il conto torna giusto

Quelli all’inferno han riservato il posto

Ed io rispetto le prenotazioni

IL PREMIO

Suor Guglielmina è giunta novantenne,

proprio all’ora della dipartita

fu sfortunata.

Mentre mangiava il giorno del digiuno

poiché il signore vede proprio tutto

la punizione per sto peccato brutto …



Decise che era ora di finirla,

non è la prima volta che fregava

così decise con la morte di punirla.



Per tre giorni la misero sdraiata

e le sorelle Intorno a raccontare

le sue virtù tutti i suoi gesti

per la santità.



Quanto pregava, e quante opere pie,

mai un peccato ha sempre perdonato,

tutta la vita sempre a LUI

s’è donata, s’è conservata ,

lei se consacrata poiché

lei è sposa del signore.



Che devo dire non s’è mai toccata,

e giuro, giuro non s’è mai lavata

neppure per lavarsi la natura

a novant’anni, come na creatura

chissà il signore come sarà contento .



E’ santa è santa ve lo dico io

a quest’ora sarà già con dio.



E Guglielmina giunse in paradiso

ma stava in coda, quanta,

tanta gente avanti

e poi siccome camminava piano

quelle più aitanti passavano davanti

erano tutte belle, un po’ succinte,

tutte graziose e ricche di virtù

c’erano attrici, commesse e le veline

insomma un paradiso … che bambine!



E lui il padre eterno ne godeva,

di ste bellezze Lui se ne beava.



Fatele entrare, portatele giù in fondo

che questa sera facciamo un po’ di festa.



niente di che una chiacchierata e dopo

a fine di serata facciamo quattro salti

e dopo a letto, senza peccare mai

naturalmente, se è vero amore

non è mai peccato, e se non è amore qui

davanti a me dove lo trovi se non in paradiso.



Ma anche il padre eterno può scordarsi.



La Guglielmina sentendosi tradita

stava aspettando , non era spazientita

e poi siccome era passato tempo

stava mangiando sporcandosi anche il viso

qualche buon cibo quello di paradiso.



Fu vista a caso proprio dal portiere.



chiamò il gran vecchio che era un po’

Impaziente e lui arrivò col viso rubicondo.



Cos’è sta puzza aprite le finestre,

non v’accorgete che qui ci puzza l’aria

chi è sto lordo che non s’è mai lavato?



E Guglielmina timida e ossequiosa disse:



Dolce signore son io, che mi sono offerta

per il desio di restarti accanto,

e per potere dimostrare amore,

da quando sono nata

solo per te non mi son lavata,

solo per te mi sono

conservata poiché io sposa

in te mi sono consacrata.



Il grande vecchio ch’è di palato fine

poco gradì l’invito della vecchia.

E io con tutto questo bene mio

dovrei cercar sollazzo co sta pazza

ma guarda questa che s’è messa in testa.



Chi glie la detto di non darla mai …

A novant’anni chi vuoi che possegga

proprio perché non l’hai data mai.

Tu stai punita,

Io per stasera vado a divertirmi, con tutto

Il bene mio che m’attende …

Mettetela la in piazza alla fontana a

sciorinare i panni, tende e le mutande.



Fategli un bagno, mandatela all’inferno.



E adesso vado che io sono atteso,

non sono attratto dalle false sante,

in paradiso se ci vuoi andare

un po’ di bene al mondo devi fare e

poco dopo se ne  andò a dormire.

sabato 1 ottobre 2011

FIGLI.

Figli di un dio ch’è nato senza padre,

senza una madre,

che gli insegnasse

a fargli fare il figlio

e lui si perde sempre …



Come foglia al vento

dimentico di fare il suo dovere

poiché nessuno

gli l’ha insegnato a fare.



E noi che siamo

polvere nel vento

perdiamo tempo

a chiedergli ristoro

che so un consiglio,

oppure un filo d’oro

che ci colleghi nei

momenti amari

magari al raggio di quel sole eterno

che nasce il giorno …

e dopo ci fa notte.



Ma lui non sa non lo può sapere

quanto ci fa bene …

una carezza e nei giorni tristi

solo un sorriso,

ed uno sguardo dolce.



E lui … che non è stato figlio

pretende figlio,

e non è stato padre

soltanto quando

è stato venerato

ed anche questo non l’ha meritato.



Neppure quando

doveva dare un segno

e poi l’ha fatto diventare …

un sogno,

soltanto fumo,

e proprio niente arrosto

nemmeno per i poveri

e i morenti.



Facendo dei suoi figli dei perdenti.



Io non lo so se ha

fatto proprio tutto

e per davvero non

me ne importa niente.



Ma quello che non riesco

mai a capire

è perché adesso

( e tu non te ne accorgi)

stanno bruciando proprio casa tua ,

stanno uccidendo

tutti i figli tuoi

e manco adesso mostri

un po’ di orgoglio

e non sai farti neppure rispettare

ma per mandare

disgrazie e distruzioni

e fame guerre e malattie infami

su quella gente che vuol persino amarti

allora si segni qui la tua presenza,

ma forse

è questa la tua vera essenza,

farla pagare a chi non c’entra niente.

La Confusione

Mi piacerebbe, ma solo dopo morto

rinascere lanterna,

soltanto un pezzo della vita eterna,

e fare luce in tutti i posti bui che

son nascosti a quelli come noi.



Lo so, lo so sono un pò perverso,

ma forse un prete piscia un po’ diverso

da come piscia un povero cristiano ?

Magari che ne so un prete maschio

che mette sempre delle lunghe gonne

piscia seduto come fan donne?



Una curiosità così per sfizio per dare

indicazione al Santo uffizio che tutti

quanti facciano lo stesso, perché

altrimenti sai che confusione! …



Chi piscia in piedi e chi sta seduto

e dio non voglia che per na pisciata

il santo paradiso sia perduto.





E poi magari proprio in pieno giorno

sentire urlare, nella stanza accanto

quella che sta vicino al santo padre

La suor Maria che mentre sta pregando

sentirle dire: forza sto venendo!

e la novizia ch’è di primo pelo,

risponde con rispetto … venga pure!



Si scopre appresso, ma dopo aver goduto

che suor Maria era in compagnia,

di un giovanotto che aveva preso

i voti, e per rispetto de la democrazia

concesse il sacramento a La Maria.



E ci fu giorno …



In tutto il suo splendore il Benedetto

venne ripreso anche al gabinetto

Alla T . V locale e una creatura che lo vede male

Grida a sua madre … Guarda che maiale

Ma quello è il papa che ti sei ammattito

resta in ginocchio e bacia il crocifisso

e mentre il papa si alza le mutande.



Quante ne sanno queste nostre nonne

Quante ne han fatte queste nostre mamme

E quelle donne della borghesia

dedite sempre all’opera pia

non perdon tempo nel confessionale

per fare in fretta un colpetto e via

tanto i peccati sono sempre uguali

basta uno sguardo e ci siam capiti

solo i mariti restano allibiti

quando capiscono d’essere cornuti

ma son contenti quando il contendente

veste da prelato e lo perdona

per essersi arrabbiato così tanto.



Farlo col prete non è mai peccato

e il paradiso te lo sei comprato

manco coi soldi, ne con i mezzi tuoi

ma con tua moglie per grazia ricevuta

e manca poco che la fanno santa.



E di Natale che è notte della festa

son tutti in fila, non ne manca uno

Ci vanno tutti governanti, e preti,

ci vanno i sindaci, e professionisti

parlamentari e donne di palazzo

il farmacista , la figlia del droghiere

c’ è chi la tocca e dice le preghiere.



Entrare nelle stanze del potere,

e nella mente degli uomini si stato

indaffarati a farci sempre fessi,

e dentro i letti con donne

mal vestite poverine

con gonne corte e reggi seni nani,

le zinne fuori per stare all’aria aperta

con deretani nudi

che sembrano scoppiare

sempre di gioia o forse d’allegria.



Ma un poveraccio seduto

sul sagrato si sta guardando

com’è combinato si vede dietro

e resta senza fiato,

quando si accorge

guardandosi per bene …

E dopo esclama .. va bene si che io

Io mangio poco … ma nascere

persino senza culo …