giovedì 22 settembre 2011

AL POSTO SUO

Son come fate

le luci nella nebbia

vengono a volte,

e a volte se ne vanno.



Senza parole,

ti fanno capolino

danno illusioni

e pongono domande

le cui risposte

son sospese ai sogni

di quelli che camminano …

da sempre, fra le foschie



Cosi …

Le mani in tasca

e nelle tasche niente.



Mentre, la mente si adegua

e quella nebbia

che prima stava fuori.



Entra negli occhi passa

dentro il cuore

e si dimentica

d’aver vissuto un sogno,

riposto nel cassetto …

di una vita

passata fra i

cancelli d’officina

scomparsa da quel posto

una mattina

ed al suo posto

adesso solo nebbia

e dentro il corpo c’è

tanta tanta rabbia.

venerdì 9 settembre 2011

IL BUS .N° 60

In questo autunno

che sa caldarroste

e si confonde …

con l’acre odore

di una nebbia fitta,

c’è chi cammina

in cerca di una luce,

floscia e lontana

come una vecchia meta

nascosta fra i cappotti della gente

dentro i cappotti non ci trovi niente.



C’era una volta e adesso non c’è più

la voglia matta di fare due risate

il gusto vero di una passeggiata

una ragazza … e passi la serata.



I vecchi tigli sedati dall’autunno.

I pioppi alti che perdono l’orgoglio

legati dal catrame di città.



Fra vecchie case grigie come il fumo

dove passando all’ora delle streghe

un bus fantasma, apre le sue porte

ed entra solo il vento e qualche foglia.



La vecchia gente vestita da lavoro

sta sotto i ponti a ricercar ristoro

l’unica immagine che da serenità

è il cartellone della pubblicità.



Che dice a un vecchio che muore

su una panca, se bevi birra …

Avrai felicità.