Nasce ...
dalla bruma del mattino
quando la terra
suda di poesia.
Dal freddo della notte,
dal caldo letto che
copre i suoi germogli
come madre
protegge le creature,
serbate in seno suo.
Lunghi sentieri di ...
strade bianche a neve
che pare sabbia di mare
innamorata al sole.
Accompagnate,
da oleandri in fiore,
che la penombra
protegge per ritegno.
E proprio in fondo
dove la strada muore
sempre una casa.
Abbandonata e triste.
E poi i casali
di contadini in viaggio,
e agnelli, capri,
e vacche in transumanza
che vanno ...
Con qualche cane
che li accompagna sempre
sino al tramonto,
quando il pastore stanco
coglie il suo gregge
per celarlo ai lupi.
Nasce dai venti che
son passati prima
ed han giocato
con gli ultimi pensieri
han raccontato che
in posti assai lontani
nascono streghe
che fanno le fatture.
Vivono maghi che
fanno le magie,
trasformano in vero
ogni fantasia.
Nasce dai sogni
della gente viva
che la racconta
per non morire dentro.
Dai sogni dei bambini in culla,
che cercano ristoro da una mamma,
che sempre canta
la vecchia ninna nanna.
Ma la leggenda
della fiaba antica
e fatta di guerrieri e principesse
di fate mostri, gnomi, nani,
ed elfi strani
che tengono cappelli sulla testa
basta rubarlo per essere felici.
E tutto questo
mentre un fiume scorre
passano carri, e ulala la cagna,
cantano le donne nennie antiche
crescono i figli ...
e muoiono le rose
sabato 25 dicembre 2010
mercoledì 22 dicembre 2010
Natale dei poveri
C'è luce fioca,
in quella povertà.
Fatta di una stanza, e poche cose .
False speranze semplici pensieri
e fantasie, di fichi secchi ...
Pane raffermo e sogni
ormai in soffitta.
Si vergognava,
quel Natale Santo
di entrare in una casa .
Senza Dio.
E manco lui ...
Che pure lo sapeva
s'era fermato
per fare il suo dovere.
Dimenticandosi ...
Fra tanta festa e luci
che son più poveri
il giorno della festa.
in quella povertà.
Fatta di una stanza, e poche cose .
False speranze semplici pensieri
e fantasie, di fichi secchi ...
Pane raffermo e sogni
ormai in soffitta.
Si vergognava,
quel Natale Santo
di entrare in una casa .
Senza Dio.
E manco lui ...
Che pure lo sapeva
s'era fermato
per fare il suo dovere.
Dimenticandosi ...
Fra tanta festa e luci
che son più poveri
il giorno della festa.
venerdì 17 dicembre 2010
IL DISPETTO
Quando son nato,
la luna stava ancora riposando
dormiva si ... e non si dava pace,
del fatto che non avevo voglia d'aspettarla
e ancora adesso che la sto cercando
lei si permette di fare la ritrosa,
forse arrabbiata, ma non è colpa mia
se sono nato per caso settimino
e tutto è stato per uno spavento
da quando un 'ombra lanciata
sopra un letto m'ha fatto nascere
ma io non lo volevo.
E poi la colpa è stata solo sua
troppo brillante quella notte infame
la luna stava ancora riposando
dormiva si ... e non si dava pace,
del fatto che non avevo voglia d'aspettarla
e ancora adesso che la sto cercando
lei si permette di fare la ritrosa,
forse arrabbiata, ma non è colpa mia
se sono nato per caso settimino
e tutto è stato per uno spavento
da quando un 'ombra lanciata
sopra un letto m'ha fatto nascere
ma io non lo volevo.
E poi la colpa è stata solo sua
troppo brillante quella notte infame
REGADI DEL TEMPO
E c'è una donna
coi capelli lunghi e neri
con poche onde
di poesia grigia,
in fondo ad una rampa,
dove la luce
arriva per fortuna,
lei sta seduta
e con lo sguardo triste,
molto dolce
disegna con lo sguardo
fantasie di un passato
infisso sopra i muri antichi,
sentono del sole
la mancanza.
In questa stanza
vi sono poche cose
un tavolo di legno malandato,
un mazzo d'aglio
abbandonato al muro,
una brocca
che aspetta ancora l'acqua,
ed il dipinto della sofferenza
stampato sulla faccia della donna
coi capelli lunghi e neri
con poche onde
di poesia grigia,
in fondo ad una rampa,
dove la luce
arriva per fortuna,
lei sta seduta
e con lo sguardo triste,
molto dolce
disegna con lo sguardo
fantasie di un passato
infisso sopra i muri antichi,
sentono del sole
la mancanza.
In questa stanza
vi sono poche cose
un tavolo di legno malandato,
un mazzo d'aglio
abbandonato al muro,
una brocca
che aspetta ancora l'acqua,
ed il dipinto della sofferenza
stampato sulla faccia della donna
mercoledì 8 dicembre 2010
LA VALIGIA
Me la sono fatta la valigia io
si questa notte, dopo aver
sognato di Cerina
mi sentivo solo e abbandonato
senza più un sogno, e
senza più una meta
mi son deciso di fare il lungo viaggio
e voglio andare,
senza più un soldo
e senza più una giacca.
Io voglio andarmene
verso un orizzonte
se pur virtuale che mi dia
speranza anche se so
che è tutta un'illusione.
Nella valigia ci metto poche cose
una boccetta con tutti i sogni in fumo
una bottiglia con dentro fantasie
e quando arrivo ci metto
dentro l'acqua di paese,
anche una foto sbiadita in bianco
e nero e poi più niente,
soltanto un cofanetto
con dentro rabbia,
e poco poco amore
misura esatta di quello
che man dato
che appena appena
si chiude in una mano.
si questa notte, dopo aver
sognato di Cerina
mi sentivo solo e abbandonato
senza più un sogno, e
senza più una meta
mi son deciso di fare il lungo viaggio
e voglio andare,
senza più un soldo
e senza più una giacca.
Io voglio andarmene
verso un orizzonte
se pur virtuale che mi dia
speranza anche se so
che è tutta un'illusione.
Nella valigia ci metto poche cose
una boccetta con tutti i sogni in fumo
una bottiglia con dentro fantasie
e quando arrivo ci metto
dentro l'acqua di paese,
anche una foto sbiadita in bianco
e nero e poi più niente,
soltanto un cofanetto
con dentro rabbia,
e poco poco amore
misura esatta di quello
che man dato
che appena appena
si chiude in una mano.
venerdì 3 dicembre 2010
IL PASSERO DISTRATTO
Hanno voci profonde ... i silenzi.
Quando cerchi il bisogno di aria
e ti senti inseguito dal tempo.
Sei braccato come una bestia.
I rifugi sono ormai pochi
qualche ombra,
magari una voce
un sorriso ... che vien da lontano.
e' un illuso che tende una mano.
Forse un fiore seccato dal tempo
che è rimasto in mezzo ad un diario
che nessuno ha ormai voglia d'aprire
per le cose che hai scritto li dentro
e se poi le frasi son tristi ...
sono pronti a darti la colpa,
per avere nascosto
una volta
quel pensiero che era d'amore
e che oggi quella sola parola
s'è bruciata alla luce del sole
quando un passero sbagliava
stagione e per questo moriva
d'inverno.
Quando cerchi il bisogno di aria
e ti senti inseguito dal tempo.
Sei braccato come una bestia.
I rifugi sono ormai pochi
qualche ombra,
magari una voce
un sorriso ... che vien da lontano.
e' un illuso che tende una mano.
Forse un fiore seccato dal tempo
che è rimasto in mezzo ad un diario
che nessuno ha ormai voglia d'aprire
per le cose che hai scritto li dentro
e se poi le frasi son tristi ...
sono pronti a darti la colpa,
per avere nascosto
una volta
quel pensiero che era d'amore
e che oggi quella sola parola
s'è bruciata alla luce del sole
quando un passero sbagliava
stagione e per questo moriva
d'inverno.
mercoledì 1 dicembre 2010
OGGI 25 DICEMBRE.2010
Basta disfate pure sto presepe infame
e dite a tutti di tornare a casa
i re magi siano licenziati
tutti i pastori raccolgano gli armenti
gli angeli spengano le trombe
la cometa,vada addosso al sole
quelle due bestie mandatele nei prati
è ora di mangiare fatele brucare
questa capanna datela in regalo
a tutti quelli che non hanno un tetto
e c'è una cosa che io devo dire
dite a mia madre è ora di abortire
non ho più voglia di venire al mondo
per farmi uccidere appena chiedo pane
questo natale non lo voglio fare
mi metto a fianco di chi non può campare
e che a natale deve scioperare, e solo
nella lotta può sperare.
e dite a tutti di tornare a casa
i re magi siano licenziati
tutti i pastori raccolgano gli armenti
gli angeli spengano le trombe
la cometa,vada addosso al sole
quelle due bestie mandatele nei prati
è ora di mangiare fatele brucare
questa capanna datela in regalo
a tutti quelli che non hanno un tetto
e c'è una cosa che io devo dire
dite a mia madre è ora di abortire
non ho più voglia di venire al mondo
per farmi uccidere appena chiedo pane
questo natale non lo voglio fare
mi metto a fianco di chi non può campare
e che a natale deve scioperare, e solo
nella lotta può sperare.
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