Amara è ancora,
la foglia dell’ulivo
si mastica da sempre …
in queste terre.
Dove il silenzio
è rabbia
o forse è solo la rassegnazione
che si ripete ormai
da troppo tempo.
Come i tramonti
e le aurore stanche
che nascono
soltanto per inerzia.
Come i sorrisi della delusione
sui volti delle donne
e dei bambini.
Che giocano a morire
tutti i giorni
e chiudono
per sempre i loro occhi
posandoli sui rovi senza tempo.
Vivono per poco e rassegnati
In una terra
che li ha amati mai.
La solitudine
è diventata un mare
che non da frutti
e lentamente muore
con i tramonti
innamorati pazzi
di quei deserti
che sono stati illusi.
Scorrono i venti
come se fosse il tempo
e non ascoltano
le cicale all’ombra.
Friniscono ma non c’è nessuno …
Ma è questa terra
che fa compagnia
a chi altrove
non ce la fa a morire.
sabato 5 novembre 2011
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